Nuove disposizioni per quanto riguarda il ritorno a scuola, con tamponi agli alunni di scuole elementari e medie e l’utilizzo delle mascherine. Per tutto il personale scolastico sarà obbligatorio essere in possesso del Green pass, non solo per i docenti. Nel pomeriggio di ieri l’Istituto superiore di sanità insieme alle Regioni ha terminato il piano per il rientro in classe, ultima fatica prima del ritorno a scuola. Un discorso a parte merita l’uso delle mascherine che sarà obbligatorio a scuola, dai 6 anni di età all’università. La protezione, viene raccomandata la mascherina chirurgica, non deve mai essere tolta, come si legge all’interno del documento, nei luoghi in cui “non sia possibile il distanziamento di almeno un metro”. Nelle scuole in cui vengono rispettati i distanziamenti di sicurezza e tutte le misure di prevenzione, la struttura in questione potrà anche decidere di fare indossare ai bimbi più piccoli delle mascherine di comunità in stoffa.
La mascherina a scuola
Come riportato dal Corriere, questa mattina il premier Mario Draghi, una volta terminato il Consiglio dei ministri, parlerà del ritorno a scuola che, come ha sottolineato il direttore generale del ministero della Salute Giovanni Rezza “è permesso dal fatto che c’è un portafoglio di misure, dalla mascherina ai vaccini, al Green pass che ci permette di minimizzare di molto il rischio del contagio, che tuttavia esiste”. E proprio il tema delle mascherine sta tenendo banco in queste ore. Lo scorso settembre il loro utilizzo sui banchi delle classi elementari non era obbligatorio, anche se eravamo in piena pandemia, ma il virus circolava poco. Per gli over 12, e anche per gli studenti universitari, dove venga rispettato il distanziamento al banco, si potrà abbandonare l’uso della mascherina se “le classi sono composte tutte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o abbiamo un certificato di guarigione in corso di validità”.
La protezione potrà essere tolta anche seduti al tavolo della mensa, purché distanziati, e durante le lezioni di educazione fisica. In questo ultimo caso, anche all’aperto vi è “l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno due metri”. L’Iss ha poi tenuto a sottolineare che, sia le scuole secondarie che le università, “devono essere in condizioni di implementare la didattica a distanza in base alle condizioni epidemiologiche”. La Dad potrà essere attivata solo se necessaria, in singole strutture scolastiche o zone territoriali, attraverso decisioni firmate dai presidenti delle Regioni e dai sindaci che si trovano in zona arancione o rossa. C’è comunque da precisare che il passaggio in una zona di colore diverso non porta automaticamente all’attivazione della Didattica a distanza. La campagna di tamponi salivari a campione partirà invece dalla metà di settembre e coinvolgerà mensilmente circa 110mila studenti delle classi elementari e medie facenti parte delle “scuole sentinella” precedentemente indicate dalle autorità sanitarie regionali in collaborazione con gli uffici scolastici.
Tamponi a campione ogni 15 giorni
Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato tecnico scientifico, ha spiegato il motivo per cui non si è deciso di partire con i tamponi a tappeto. In quel caso si sarebbero dovuti fare più di 2 milioni di tamponi mensili, “con il rischio di un elevato numero di falsi positivi e di elevati e non giustificate perdite di giorni di scuola”. Ogni 15 giorni verranno interessati dai controlli 55mila studenti, su base volontaria, a turno classe per classe nelle scuole identificate a livello provinciale. Come spiegato in una nota, la scelta dei test molecolari su campione salivare è stata effettuata poiché questi offrono un’alta precisione del risultato e garantiscono il vantaggio della facilità della raccolta del campione. Nel Milanese saranno coinvolti ogni 15 giorni 4500 bambini e a Roma 6200.
A metà settembre si comincerà con tamponi somministrati a scuola da personale sanitario, a cui i genitori degli alunni dovranno firmare il consenso informato, volontario e non obbligatorio. I dispositivi verranno distribuiti alle Regioni dalla struttura del commissario Figliuolo. In seguito, dalla metà di novembre o dalla metà di dicembre, saranno i genitori a effettuare i test direttamente a casa e a portare poi il campione a scuola.
Nessun test per il momento ai docenti che dovranno però avere il Green pass per poter accedere alla struttura scolastica. Ancora non vi è un protocollo definito per il personale scolastico fragile che non può sottoporsi alla vaccinazione. Dovranno probabilmente sottoporsi a test antigenici periodici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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