Il caso AstraZeneca sta causando problemi alla campagna vaccinale. Sono numerose le persone che hanno finora rifiutato la somministrazione del preparato di Oxford dopo le notizie sulle possibilità di rischio trombosi. Anche gli esperti sembrano in balia degli eventi dopo la raccomandazione di non utilizzare il vaccino AstraZeneca per i soggetti under 60, visto che nelle settimane precedenti molti di loro hanno già ricevuto la prima dose e sono in attesa della seconda. Per loro si prospettano due strade: completare il ciclo con lo stesso preparato oppure ricevere la seconda dose di un altro vaccino. Su quest'ultima ipotesi, però, Massimo Galli ha espresso ben più di qualche perplessità in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino.
"Prospettiva orripilante"
"Dal punto di vista tecnico è una prospettiva abbastanza orripilante e non ha senso. Chi non vuole fare la seconda dose del vaccino si tenga la sola prima dose e faccia l'esame anticorpale per vedere se c'è una risposta", ha affermato Massimo Galli davanti alla prospettiva del mix vaccinale. I dubbi del professore sono legittimi visto e considerato che non esiste al momento uno studio sperimentale sugli effetti che potrebbe avere questa soluzione. La sua opinione in merito è tranchant: "Certo non è possibile fare dell'assurdo bricolage con i vaccini". L'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, in prima linea da oltre un anno nel contrasto alla pandemia, non ha dubbi: "Sostituire la seconda dose con qualche cosa di altro disponibile sul mercato è certamente peggio che fare una dose sola".
"AstraZeneca più sicuro di una tac"
Massimo Galli, quindi, rivela un aspetto del vaccino di Oxford che non è noto ai più: "AstraZeneca è stato progettato per una sola dose. Poi, con una decisione che stanno ancora pagando, hanno cambiato idea decidendo per le due dosi. C'è un loro lavoro su 'Lancet' che testimonia come la protezione con AstraZeneca sia più che efficace già dopo il conferimento di un'unica dose". Tuttavia, come ha spiegato Galli nella sua intervista, se sulle prime dosi di AstraZeneca non si hanno certezze di correlazione con gli eventi avversi, per quanto concerne le seconde dosi non si hanno notizie di reazioni gravi. L'infettivologo conferma anche la sicurezza del vaccino messo sotto processo: "Il tasso di decessi è inferiore a quello che abbiamo quando facciamo una Tac o un esame radiologico con il liquido di contrasto, dove il rischio di morte è già bassissimo".
L'esperto sottolinea che solo nei rari casi in cui il soggetto che ha ricevuto la prima dose di vaccino non abbia sviluppato anticorpi è possibile valutare l'ipotesi di somministrare un altro preparato, ma non cambiare le carte in corso d'opera. Ma è comunque un'operazione "da svolgersi sotto controllo medico. Bisogna anche dire che l'assenza di anticorpi evocati dalla prima dose non significa in assoluto che non sia stata innescata un altro tipo di protezione che dipende dall'immunità cellulare".
Ancora diverso, invece, è il discorso "per chi ha già avuto il Covid e ha già fatto una dose, quella basta e avanza. Per queste persone aveva poco senso ricevere la prima dose di vaccino e non ha alcun senso ricevere la seconda".
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