Il rinoceronte bianco del Nord potrebbe sfuggire all'estinzione, nonostante restino in vita solamente due femmine della specie, Najin e Fatu, entrambe non in grado di affrontare una gravidanza.
Ma, con l'aiuto della scienza, l'animale potrà riprodursi, grazie a "una procedura pioneristica di fecondazione assistita". Gli scienziati, infatti, sono riusciti a raccogliere, per la prima volta, 5 ovociti ad ognuna delle femmine rimaste in vita, grazie a una sonda a ultrasuoni arrivata fino alle ovaie. Ora, gli ovociti, potranno essere fecondati con gli spermatozoi congelati di Suni e Sudan, i due maschi cui erano stati prelevati due campioni di sperma, prima della loro morte, rispettivamente nel 2014 e nel 2018.
"Il traguardo raggiunto significa che la possibilità di produrre in vitro un embrione di rinoceronte bianco del Nord, cosa che non è mai stata fatta, per la prima volta è una realtà tangibile", spiega Cesare Galli, lo scienziato italiano che ha contribuito al progetto internazionale. Il passo successivo dell'operazione, avvenuto in un laboratorio di Cremona, sarà quello di fecondare in provetta gli ovuli delle due femmine, con il seme dei due rinoceronti bianchi. Poi, se tutto andrà secondo i piani, una femmina di rinoceronte bianco del Sud partorirà il cucciolo. Ma, prima della procedura finale dell'utero in affitto, "serviranno nuovi test", ha precisato Galli all'Adnkronos, stimando che il cucciolo potrebbe nascere "entro 3-5 anni", considerando anche che la gestazione di questi animali dura 16 mesi.
Intanto, gli ovociti sono stati incubati e oggi dovrebbe essersi svolta la fecondazione artificiale. La speranza è quella di ottenere embrioni vitali da congelare, in attesa di essere impiantati nell'utero della mamma surrogata.
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