Uno dei più grandi nodi da sciogliere sulla scuola riguarda l'esame di Stato per gli studenti delle superiori. A fronte di un periodo che si preannuncia ancora piuttosto altalenante, con l'alternanza tra Dad e didattica in presenza, urge rivedere le regole per la prova di maturità. Entro il prossimo 1° febbraio, la ministra Lucia Azzolina, d'accordo con il direttore generale Max Bruschi e da Maria Assunta Palermo, direttrice per gli ordinamenti scolastici, dovrà decidere il dafarsi. Da primissime indiscrezioni, pare che l'intenzione sia quella di abolire l'esame scritto in favore di una "maxi prova" orale. E' quasi certo, invece, che ritorneranno la bocciature e le "non ammissioni" per tutte le classi. Insomma, all'orizzonte si profilano importanti novità.
Ritorna la bocciatura
Se lo scorso anno si è percorsa la "via della clemenza" nei confronti degli studenti che, obtorto collo, sono stati costretti ad adeguarsi all'apprendimento a distanza, non sarà così per il prossimo fine ciclo di studi. Posto ormai per certo che la Dad non può più essere considerata una modalità didattica palliativa della scuola in presenza, si ritonerà al "regime tradizionale" anche per la l'ammissione all'esame di maturità. Pertanto, saranno ripristinate le bocciatture e le "non ammissioni" per tutte le classi. Ciò significa che per accedere alla prova finale delle superiori sarà necessario avere un giudizio "complessivamente positivo" dell'alunno. Ovviamente, un'insufficienza sporadica non sarà determinante per concorrere all'esame di Stato ma l'andamento generale dovrà essere discreto in tutte le materie.
La prova orale
Nelle intenzioni della ministra Azzolina, e del suo team di collaboratori, ci sarebbe la volontà di abolire la prova scritta in favore di un "maxi esame" orale. Nello specifico, lo studente sarà chiamato a conferire su un argomento a titolo stretto inerente alle materie contemplate dal proprio indirizzo di studi. La relazione sarà concordata con il coordinatore di classe, ovvero, il docente che accompagnerà gli alunni verso l'esame di Stato. Non si tratterà di una tesina interdisciplinare ma di un elaborato ben centrato su argomento a scelta dello studente. Tutto l'orale sarà centrato, poi, sulle discipline primarie del corso di studi scelto.
Il "curriculum dello studente"
Tra le novità più significative per il sistema di valutazione finale c'è l'introduzione del cossiddetto "curriculum dello studente", ovvero, una sorta di certificazione attestante il percorso generale del maturando. Si tratta di una "carta d'identità" - di Renziana memoria - in cui vengono elencate tutte le attività extra-scolastiche dello studente: dalle certificazioni specialistiche (quelle nelle lingue straniere, ad esempio) alle attività di volontariato o di formazione all'estero. Una iniziativa lodevole quella dei tecnici ministeriali, certo, ma che rischia di discriminare gli studenti meno abbienti che faticheranno più degli altri ad accumulare un punteggio finale sulla base del vissuto personale.
Torna l'alternanza scuola-lavoro
L'ultima novità riguarda l'alternanza scuola-lavoro. Come ben riporta il sito di Repubblica.it, la "nuova maturità" prevede il ripristino dell'Alternanza scuola lavoro (ora chiamata Pcto). Molti studenti l'hanno già fatta a distanza o la stanno completando. Difficile che, invece, sia prevista anche una prova Invalsi. Il test non sarà comunque parte della valutazione per la Maturità.
Quanto alla commissione di valutazione, sarà replicata la formula dello scorso anno: un presidente esterno e tutti gli altri interni.
Infine, il voto. Le audizioni hanno espresso un orientamento favorevole al peso dato nella stagione 2020 ai due momenti del voto finale: il 60 per cento dipenderà dai giudizi del triennio e il 40 per cento dall'orale conclusivo .
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