Ora le Asl sono responsabili per gli errori commessi dal medico di base o dal pediatra. A stabilirlo la Corte di Cassazione, con una sentenza civile emessa il 27 marzo scorso. I cittadini danneggiati dal medico di base o dal pediatra, quindi, oltre ad agire per legge contro i diretti interessati, possono farlo anche nei confronti dell'Asl di riferimento e ottenere un risarcimento.
La sentenza è stata pronunciata in relazione ad una vicenda che risale al 1997. Un pensionato di 58 anni accusa un malore che dal capo si irradia alla parte sinistra del corpo. La moglie telefona al medico di base, ma non trovandolo, lascia un messaggio in segreteria. Il medico richiama in tarda serata e si reca a casa del paziente soltanto il pomeriggio successivo, limitandosi a misurare la pressione e prescrivere un ansiolitico. La stessa notte l'uomo perde conoscenza viene trasportato d'urgenza in ospedale, dove i medici gli diagnosticano un'ischemia celebrale. Dopo quattordici anni trascorsi tra ospedali per la riabilitazione e case di ricovero, l'uomo muore il 6 agosto del 2011.
Nel 2002, intanto, era cominciato il processo civile. In primo grado il giudice condanna sia il medico di base sia l'Asl regionale n.7 di Chivasso a risarcire danni patrimoniali e non patrimoniali per 180 mila euro, causati dal medico (non assicurato), nel frattempo trasferitosi in Australia. Secondo il tribunale, infatti, un trattamento tempestivo dell'ischemia avrebbe comportato un sensibile miglioramento nel paziente. La Corte d'Appello di Torino, pur confermando la responsabilità del medico, assolve l'Asl. Per i giudici di secondo grado non vi sarebbe nessun rapporto diretto tra l'Azienda sanitaria locale e il paziente, quando quest'ultimo si rivolge al medico di base.
Si arriva così al terzo grado di giudizio e la Cassazione ribadisce la duplice responsabilità di Asl e medico di base.
"L'Asl è responsabile civilmente del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l'assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal Sistema sanitario nazionale, in base ai livelli stabiliti secondo la legge".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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