La meningite colpisce in discoteca

Allarme in tre locali toscani dove si sono verificati casi gravi di meningite. Se ne contano 25 dall'inizio dell'anno. Consigliata la profilassi a 2.000 giovani

La meningite colpisce in discoteca

L'ultimo caso di meningite grave ha colpito un ragazzo di 20 anni, di nazionalità haitiana, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. Noto per essere un pr delle discoteche più gettonate in città. Così le notti all'insegna dello sballo e del divertimento diventano a rischio e costringono i giovani clienti a sottoporsi alla profilassi. Il ceppo di meningite che colpisce è di tipo C e i servizi di igiene e prevenzione sono al lavoro per rintracciare tutti i contatti che il ragazzo potrebbe aver avuto. Grazie a verifiche a tappeto si stanno rintracciando quanti hanno frequentato le tre discoteche fiorentine tra l'1 e il 4 giugno, locali dove è stato anche il giovane ricoverato. Si tratterebbe del 25esimo caso in Toscana di meningite dall'inizio dell'anno e del nono nel territorio dell'Azienda sanitaria di Firenze.

Un invito a sottoporsi alla profilassi contro la meningite, dopo il caso del ventenne ricoverato a Firenze, è stato rivolto dal servizio di igiene e prevenzione della Asl fiorentina a giovani che possano aver frequentato tre discoteche del capoluogo toscano. Secondo una prima stima potrebbero essere oltre 2.000 persone.

In particolare, si spiega in una nota, si stanno cercando "quanti hanno frequentato lo Yab in via Sassetti la notte fra lunedì 1 e martedì 2, Dolce zucchero di via Pandolfini la notte fra marted 2 giugno e mercoledì 3 e lo Space electronic di via Palazzuolo in quella fra mercoledì 3 e giovedì 4 giugno", affinché si rivolgano "al proprio medico, o alla guardia medica notturna o agli uffici di igiene e sanità pubblica della propria Azienda sanitaria di residenza per farsi prescrivere l'antibiotico con cui viene effettuata la profilassi" per chi è entrato in contatto con persone che hanno sviluppato la meningite. La raccomandazione, si spiega ancora, "è che solo chi ha frequentato quei 3 locali in quelle singole serate, vale a dire quando è stato presente il giovane ora ricoverato, effettui la profilassi".

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