Mentana sul ragazzo suicida a Udine: "Le lettere anonime non mi piacciono"

Il direttore del Tg La7 commenta le ultime parole di Michele, il 30enne friulano che si è tolto la vita perché non riusciva a trovare lavoro

Mentana sul ragazzo suicida a Udine: "Le lettere anonime non mi piacciono"

"Quella lettera mi mette a disagio", scrive Enrico Mentana. Il riferimento è alle ultime parole di Michele, il 30enne friulano che ha deciso di togliersi la vita dopo le troppe porte in faccia ricevute. Prima di compiere l'ultimo gesto Michele ha però deciso di spiegarne le motivazioni mettendo nero su bianco tutto il suo dolore per una società senza prospettive.

Il grido di disperazione di Michele è stato consegnato dai genitori al Messaggero Veneto e da lì è rimbalzato su tutti i giornali. Il ragazzo di Udine accusa lo Stato e un suo rappresentante in particolare: "Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi". E conclude: "Ho resistito finché ho potuto".

Tra i tanti anche Enrico Mentana ha deciso di commentare il tragico episodio. O meglio, di non commentare. Un utente Facebook chiede al direttore del Tg La7 di scrivere qualcosa su quanto successo a Michele: "Dott Mentana tra un post e l'altro sulla giunta romana Le chiedo di farne uno sul suicidio di quel ragazzo di Udine ammazzatosi perché senza un lavoro fisso e dignitoso. Il problema grave dell’Italia è il LAVORO e la distruzione dei suoi diritti…Faccia denuncia anche Lei tramite la sua pagina…avrà ancora di più la mia stima".

La risposta di Mentana è però evasiva: "Quella lettera mi mette a disagio. Ma non per i motivi che forse immagina. È un testo sul quale non abbiamo nessun controllo. Non sappiamo chi l'ha scritto. Se l'ha scritto davvero un uomo che si è tolto la vita.

E nel caso come è andata quella vita. Non mi piacciono le lettere anonime, neanche quando arrivano dal fondo di una vita, e non mi piace che questa assurga a testo di riferimento per i giovani, tra like e condivisioni".

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