"Alla piaga dell'aborto, che non è un male minore, è un crimine, si aggiunge il dolore per le donne, gli uomini e i bambini la cui vita, bisognosa di trovare rifugio in una terra sicura, incontra tentativi crescenti di respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze". Lo afferma il Messaggio della Cei per la 41esima Giornata della vita che si celebrerà in febbraio. Il testo è stato approvato dal Consiglio Episcopale Permanente. "Per aprire il futuro siamo chiamati all'accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni cond izione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell'essenziale", scrivono i vescovi italiani.
"Nello stesso tempo - sottolineano i presuli - ci è chiesta la cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l'emarginazione, con il rispetto dovuto a ogni essere umano quando si presenta fragile. Non vanno poi dimenticati i rischi causati dall'indifferenza, dagli attentati all'integrità e alla salute della casa comune, che è il nostro pianeta". Secondo i vescovi italiani, "la vera ecologia è sempre integrale e custodisce la vita sin dai primi istanti". Così "la difesa dell'innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perchè lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l'amore per ogni persona al di là del suo sviluppo".
"Incoraggiamo quindi - concludono i vescovi - la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine. Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente, con la certezza che "la vita è sempre un bene", per noi e per i nostri figli. Per tutti. E' un bene desiderabile e conseguibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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