"Mi appoggiava il piede tra le gambe". Adesso Ciro Grillo si difende così

La difesa di Ciro Grillo userà video e altro materiale digitale: punta a dimostrare il consenso della ragazza. Ma dimentica i video e il contenuto di certi messaggi inviati su WhatsApp

"Mi appoggiava il piede tra le gambe". Adesso Ciro Grillo si difende così

Il caso Ciro Grillo si avvia verso il processo. La difesa assicura che tutte le proprie azioni saranno volte alla difesa dei quattro ragazzi indagati - Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria - ma senza mancare di sensibilità verso S., che li accusa di stupro di gruppo.

Le mosse della difesa

Secondo quanto riportato Quarto grado, una dichiarazione sulla strategia di difesa è stata fornita da Enrico Grillo, zio di Ciro e suo legale: “La linea di condotta nostra non eccederà mai lo stretto necessario per esercitare il diritto di difesa”. Questo significa che saranno sentite le due amiche, l’accusatrice S. e R, che invece ha affermato di aver sempre dormito durante le presunte violenze, saranno riascoltati i 4 accusati e saranno portati in tribunale diversi video, tra cui uno di oltre 20 secondi che potrebbe rappresentare, secondo la difesa, una possibilità per contestualizzare la serata sotto la chiave del consenso.

È appunto il consenso e la possibilità di S. di esprimerlo che detteranno gli esiti del processo. Al momento, da quanto è emerso, la presunta sopravvissuta alle violenze appare dai video mostrati come perfettamente a proprio agio con i quattro indagati. A partire dal video registrato al Billionaire dopo la mezzanotte di quel giorno di luglio 2019 dal fratellastro di Ciro, video che è agli atti del processo. Perché il ragazzo stava registrando quel filmato?

Ci sono poi le dichiarazioni di Francesco Corsiglia, anche per lui S. era perfettamente a proprio agio in quella situazione: “Già nel tragitto ho fatto delle avances visive, sguardi e sorrisi a S., perché era una bella ragazza e mi appoggiava il piede tra le gambe”.

I lividi e i messaggi su WhatsApp

Tutto questo non basterebbe a esprimere il consenso, tanto più che S. aveva dei lividi ed è stato evidenziato come la ragazza potrebbe non essere stata necessariamente in uno stato di coscienza vigile, alterato dall’alcol e - si ipotizza - da altre sostanze. Inoltre il fatto che S. si sentisse sicura della propria sessualità, come più volte è stato rimarcato, si potrebbe ritorcere contro la difesa: una ragazza che è tanto a proprio agio, è possibile che avverta sensi di colpa dopo un presunto rapporto sessuale di gruppo e senta il bisogno di denunciare dei ragazzi con cui è stata volontariamente?

In più ci sono dei messaggi scambiati su WhatsApp a pesare sul capo dei quattro accusati.

I ragazzi raccontano la "conquista" con gli amici, ma ciò che suona particolarmente misterioso è una frase attribuita in chat a Edoardo Capitta: “All’inizio sembrava che volesse”. Cosa significa esattamente? È a tutti questi interrogativi che dovrà rispondere la giustizia.

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