"Mi ha picchiata e abbassato gli slip...". Lo stupro choc dello straniero

La vittima dello stupro di Roma ha raccontato quei momenti terribili, un'aggressione brutale in una serata che doveva essere di leggerezza

"Mi ha picchiata e abbassato gli slip...". Lo stupro choc dello straniero

Una serata tra amiche, in una storica pizzeria della Garbatella, si è trasformata in un dramma per una donna romana, aggredita alle spalle, picchiata e stuprata all'interno della sua macchina, che era andata a prendere per non far bagnare le amiche prima di andare via del locale. "Me lo sono ritrovato alle spalle sotto la pioggia mentre aprivo la portiera della macchina. Mi ha vomitato addosso una valanga di parolacce e insulti, voleva i soldi, gridava 'dammi i soldi zoc...' e ha cominciato a picchiarmi selvaggiamente. Mi ha scaraventato dentro l'auto, mi ha alzato la maglia, slacciato i pantaloni, abbassato gli slip... Ho provato a difendermi, ma le sue mani, avvolte dai guanti in lattice, erano dappertutto. Un orrore", ha detto la vittima a il Messaggero.

La donna si trova ora ricoverata in ospedale, in un reparto protetto e con il protocollo del codice rosa, mentre a Roma è scattata la caccia all'uomo. Si cerca uno straniero, probabilmente nordafricano, alto e magro e con un giubbotto rosso. Le forze dell'ordine hanno ascoltato le testimonianze delle sue amiche che, non vedendola tornare, sono andate a cercarla per capire se fosse successo qualcosa. Una di loro è arrivata quando l'uomo era ancora dentro l'auto ma non è riuscita a fermarlo. Si stanno ascoltando anche altri testimoni e si stanno controllando le riprese delle telecamere di videosorveglianza della Garbatella per tracciare i movimenti del predatore ma, ancora, non è stato individuato.

"Tremava come una foglia, il viso era pieno di lividi, si contorceva per i dolori forti al petto, ripeteva mi fa male", ha detto una delle amiche che è arrivata in suo soccorso immediatamente dopo l'aggressione. Una donna, che rincasava insieme al marito, ha visto movimento e si è avvicinata alla vettura della vittima: "C'era una donna seduta in macchina tra le braccia di un'amica, c'era qualche altra persona vicino, abbiamo pensato a un malore e ci siamo fermati per chiedere se avessero bisogno di aiuto". È stata lei ad andare al commissariato di polizia, che si trova poco distante: "Loro non sapevano che il commissariato era vicino. Non so se riusciranno a prenderlo, siamo tutti sconvolti". Anche perché il tutto si è verificato alle 23.30: "Non le quattro di notte! Io torno spesso a quell'ora da sola, sono una ragazza, esco con le amiche".

Le grida della vittima hanno attirato l'attenzione di molte persone, alcune delle quali sono scese dai palazzi trovandosi davanti una scena sconvolgente, con la donna piena di sangue che chiedeva aiuto, "con lo zigomo tumefatto, lo sterno fratturato".

Le amiche si sono ritrovate il giorno dopo fuori dall'ospedale in cui è ricoverata la vittima: "Uno schifo, ogni giorno leggiamo di queste violenze, non hanno paura di niente e restano impuniti. È troppo. Spero lo prendano, altrimenti lo rifarà. E noi dobbiamo aver paura anche di girare sotto casa. Lei? È forte, ora ci interessa solo come sta. Non le andiamo ad aprire ferite".

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