Qual è stato il presunto movente che ha portato alla morte di Laura Ziliani: sesso o denaro?
È quello che probabilmente si chiedono al momento gli inquirenti, che stanno indagando sulle figlie Silvia e Paola Zani, oltre che sul fidanzato della prima Mirto Milani, attualmente in stato di arresto. Se ne è parlato a “Quarto grado”: sono molti gli interrogativi senza risposta che questa vicenda solleva e sono stati sottolineati alcuni comportamenti insoliti dei loro protagonisti. Laura, che era una ex vigilessa, è scomparsa da Temù l’8 maggio 2021. Il suo corpo è stato ritrovato dopo lunghe ricerche.
Il presunto movente sessuale
Un possibile movente indagato dagli inquirenti è quello sessuale: le due sorelle e Mirto sono infatti al centro di un triangolo “hot”, come rivelato da loro stesse, che non hanno consegnato immediatamente i propri smartphone agli inquirenti, ma hanno aspettato per cancellare delle fotografie, stando alla loro testimonianza. “Provavo vergogna all’idea che altre persone potessero vedere foto attinenti alle pratiche sessuali con il mio fidanzato Mirto”, ha spiegato Silvia, quando poi in un secondo momento ha consegnato lo smartphone.
Silvia e Mirto si conobbero circa 10 anni fa su un volo da Londra, ma Mirto pare intrattenga una relazione anche con l’altra sorella, Paola. La quale ha reso una testimonianza alle forze dell’ordine molto simile a quella di Silvia, sempre in merito agli smartphone. “Provavo vergogna all’idea che altre persone potessero venire a sapere che ho una relazione con il fidanzato di mia sorella Milani Mirto”, ha raccontato Paola.
Spunta un'altra pista
Laura Ziliani possedeva 15 appartamenti di proprietà e 7 appezzamenti agricoli: un patrimonio stimato in 3 milioni di euro. “Le sorelle - ha detto la terza figlia dell’ex vigilessa, non coinvolta nelle indagini - si arrabbiavano spesso con lei perché dicevano che non le manteneva e non gli dava abbastanza soldi, questo soprattutto Paola”.
Ci sono varie intercettazioni tra Silvia, Paola e Mirto, in cui i tre parlano di denaro e della necessità di cercare alcune cose, come file digitali oppure qualcosa di non meglio specificato negli armadi. E più di un testimone ha sottolineato la bizzarria nel comportamento di Silvia in particolare.
“Erano un po’ strane - ha commentato la collega del fast food in cui le due giovani hanno lavorato - Io vedevo la Silvia, che la vedevo durante il turno. Lei canta e balla, mi sembrava un po’ strano. Stiamo lavorando, cosa stai facendo? L’altra era tranquilla. Poi io avevo capito che erano un po’ strane, da come si comportavano”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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