La mamma con lo swing più bello del mondo non sta più nella pelle e, prima di farci entrare nel suo mondo perfetto, ci svela che a marzo dell'anno prossimo la sua famiglia si allargherà. «È tutto fantastico», ci dice Diana Luna da Cannes, dove abita assieme al marito Fabio Orlandini, professionista di golf che insegna all'Old Course Golf Club Cannes Mandelieu, fra l'altro lo stesso campo dove si allena la proetta romana. La sua è la classica vita delle pubblicità di Mulino Bianco: tutti felici e sorridenti, belli e splendenti. E, come dicono gli anglofoni, il meglio sta per arrivare.
Partiamo dalla fine, ovvero dalla notizia della nuova maternità: auguri, fino a quando continuerà a giocare?
«Fino ad ottobre di sicuro. Ora vado a Tenerife, poi farò l'Open di Francia e andrò in Cina, alla pro-am più importante dell'anno, a Mission Hills, una struttura con dieci campi e duemila caddie, pensate che per percorrere l'intera superficie ci vuole più di un'ora di macchina. Mi fermerò, anche perché la stagione starà per chiudersi, e ricomincerò ad allenarmi due mesi dopo il parto, come ho fatto anche nel 2010 quando è nata la mia prima figlia, Elena. Per cui a maggio sarò di nuovo sui green. Spero che accadrà quanto avvenuto quattro anni fa: la stagione dopo la nascita di Elena fu la migliore, per cui spero che il 2016 mi darà un sacco di soddisfazioni, visto che ci saranno le olimpiadi e anche la Solheim Cup».
A sentirla non si potrebbe vivere meglio.
«Esatto. Sono strafelice di come procedono la mia vita e la mia carriera. Dal punto di vista professionale ho vinto cinque gare, ho battuto il record del mondo vincendo in Germania senza mai fare un bogey nei quattro giorni (solo tre giocatori maschi sono riusciti a ottenere un tale risultato, ma nessuna donna), ho partecipato alla Solheim Cup. Della vita privata che dire? Ho una figlia spettacolare e un marito favoloso».
Ci parli di suo marito.
«È molto paziente e si sa, quando vivi con uno sportivo non è facile supportarlo e sopportarlo, ci sono alti e bassi. Lui è il mio primo motivatore. Poi, è una delle persone più intelligenti che conosca. In più è un uomo dolcissimo e un padre formidabile, ma attenzione, non è mai accondiscendente, non si fa mai mettere i piedi in testa».
Come vi siete conosciuti?
«Al Golf Le Querce, lui faceva l'istruttore, io mi allenavo».
Tre qualità di sua figlia Elena che la fanno urlare di gioia.
«È molto determinata, chissà da chi avrà preso. Poi vuole vincere sempre, se non ci riesce le si legge la frustrazione in viso: anche qui, mi assomiglia. Poi è simpaticissima».
Ha da poco superato la trentina: il meglio deve ancora arrivare, oppure siamo già nella parte discendente della carriera?
«La prima. Il massimo lo si esprime fra i 30 ed i 40: hai più esperienza, più certezze, sei nella miglior forma fisica e psichica possibile.
Cosa farà Diana Luna da grande?
«Ancora presto per prendere decisioni del genere, ho davanti anni buoni di agonismo. Mi piacerebbe disegnare collezioni da donna, Marco Boglione di Robe di Kappa mi ha già proposto di creare una linea golfistica per le proette (le giocatrici professioniste)».
Come definiamo il suo gioco?
«Preciso, perché amo le strategie di gioco, pianifico i colpi. Poi sono aggressiva senza essere matta. Ultimamente sto diventando anche paziente, ho lavorato tanto su questo aspetto, i risultati si vedono: ne vado fiera».
Abitate a Cannes: per lei, cresciuta a Roma, è un mondo completamente diverso.
«Eccome. Città piccolissima, in cinque minuti arrivi ovunque, sono molto organizzati, la vita è fantastica. Noi abitiamo in collina, zero traffico e zero rumori, ma la spiaggia è vicinissima».
Nel tempo libero?
«Andiamo verso la Provenza, ci piace scoprire dei piccoli paesini, oppure andiamo a Saint Tropez».
C'è tempo per gli hobby nella vita di Diana Luna?
«Compro scarpe e cucino. Le melanzane alla parmigiana mi vengono divinamente».
Qualcuno potrebbe confermare?
«Basto io: sono iper critica».
Tornando alla maternità: come funziona quando partecipa ai tornei?
«In Europa siamo meno agevolate rispetto alle americane. Da noi non esiste un servizio di baby-sitter, anche se ultimamente si fanno sforzi notevoli per metterci a nostro agio. Però a dire il vero non siamo molte, noi giocatrici che giriamo con i figli: le nordiche mai e poi mai, le mediterranee un po'di più. Un problema serio è che le baby-sitter non sono mai le stesse, cambiano in base al Paese che organizza il torneo.
I giocatori maschi sono sempre più atletici, non esiste più il golfista con la panza. E le donne?
«Siamo delle atlete vere e proprie pure noi. Certo, io non sarò mai una montagna umana, anche se vado in palestra tutti i giorni e, per quanto possa sembrare strano, faccio pure i pesi».
Esiste la dieta della golfista?
«Mangio di tutto, compresa la carbonara, ne vado pazza. Solitamente però amo i piatti semplici, senza salse. Qui, in costa azzurra, mangio soprattutto gamberi e ostriche».
I migliori campi italiani dove ha giocato?
«Golf Nazionale e Castelcoturbia».
All'estero?
«Il Fancourt in Sud Africa»
Capitolo sponsor: la crisi impera, le giocatrici si lamentano.
«Non è il mio caso, fin dagli inizi ho trovato aziende che hanno creduto in me. Ora sono testimonial del mio campo, l'Old Course a Cannes Mandelieu, lunedì prossimo assieme a Victor Dubuisson saremo i protagonisti dell'inaugurazione del nuovo percorso pitch and putt. Il 18 ottobre, assieme a Bubba Watson, sarò a presenziare un evento di Richard Mille a Terre Blanche.
Diana Luna ha un motto nella vita?
«Fai una cosa sola ma falla bene. Impegnati al massimo e non perdere le occasioni».
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