Migrante pluri condannato chiede l'espulsione ma la burocrazia gliela nega

Migrante indagato per detenzione di sostanze stupefacenti, condannato per resistenza a pubblici ufficiali e lesioni, con tre ordini di espulsione alle spalle, non riesce a tornare in Nigeria

Migrante pluri condannato chiede l'espulsione ma la burocrazia gliela nega

Migrante indagato per detenzione di sostanze stupefacenti, condannato per resistenza a pubblici ufficiali e lesioni, con tre ordini di espulsione alle spalle, non riesce a tornare in Nigeria.

Lui stesso, Isaiah Godspower, ha chiesto di essere espluso ma non è possibile perché il Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino, dove dovrebbe restare per avviare le procedure di ritorno, è strapieno. Il migrante di 19 anni, attraverso il suo avvocato Marco Capriata, descrive questa vicenda come "surreale" al quotidiano online ilfattoquotidiano.it. Il ragazzo non può vivere in Italia ma non può neanche andarsene per un motivo burocratico e, paradossalmente, potrebbe essere espulso di nuovo. Isaiah, inizialmente, era stato fermato ad Alessandria per detenzione di sostanze stupefacenti e, così, "era scattato il primo ordine di espulsione", spiega il suo avvocato. Il secondo è arrivato “quando le autorità tedesche lo hanno rispedito dalla Germania a Malpensa. Il terzo in questura ad Alessandria quando qualche giorno fa, esasperato, era andato per chiedere di essere espulso". "Gli hanno detto di no perché il Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino è pieno e per lui non c’era posto. Ma -spiega - i documenti, allora come oggi, non ce li aveva quindi hanno notificato un nuovo ordine. A quel punto ha aggredito gli agenti, è stato arrestato ed è andato a processo per direttissima”. Risultato? “Condannato per resistenza a pubblici ufficiali e lesioni”. Ma tutto bene, è libero. “Per la giurisprudenza italiana se sei stato espulso devi trovare i proventi per andartene, ma il più delle volte è proprio quello il motivo per cui non riescono a rimpatriare. Ci sono condizioni oggettive che lo impediscono”, spiega il legale di Isaiah.

Ora il ragazzo, che vive di elemosina, è libero, da indagato, condannato e pluriespulso. “È uno stillicidio – conclude Capriata -. Lui rischia di tornare a delinquere e magari gli danno un altro ordine perché i documenti non ce li ha. Con buona pace di Salvini che i migranti li vuole mandare tutti a casa”.

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