Migranti, emergenza infinita: boom di sbarchi nell'ultimo anno

In un dossier diffuso dal Viminale emerge che tra l'1 agosto 2020 e il 31 luglio scorso sulle coste italiane sono sbarcati 49.280 migranti. Negli ultimi giorni nuovi arrivi a Lampedusa

Migranti, emergenza infinita: boom di sbarchi nell'ultimo anno

Emergenza sbarchi infinita a Lampedusa dove si continuano a registrare arrivi senza sosta di clandestini partiti dalle coste del nord Africa. Allo stesso tempo proseguono praticamente in modo ininterrotto. le operazioni di soccorso da parte degli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. In poco più di 72 ore sono stati oltre 600 i nuovi immigranti arrivati sull’isola. Una difficile realtà confermata anche oggi anche dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che, in conferenza stampa dopo il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi a Palermo, ha spiegato: "Certamente gli arrivi dei migranti sono aumentati, su questo non c'è dubbio".

Dodici i barchini intercettati nella giornata di venerdì e 267 le persone salvate. Copione praticamente simile solo 24 ore prima quando sono avvenuti altri 12 sbarchi, con 267 migranti approdati sull’isola. Ma non è tutto. Perché nella notte tra venerdì e sabato si sono registrati altri cinque arrivi. Sulle prime due carrette del mare c’erano, in totale, 30 persone, tra cui una donna e due minori. Sulla terza imbarcazione si trovavano 19 migranti, tra cui 4 minori non accompagnati, e altri 16, tra cui 2 donne e 3 minori, erano a bordo del quarto barchino. Sull’ultima imbarcazione, invece, hanno trovato posto 49 tunisini, tra cui 7 donne e 4 minori. Per tutti è stato disposto il trasferimento nell'hotspot di Contrada Imbriacola.

Inevitabilmente con il bel tempo si moltiplicano gli sbarchi di irregolari. La situazione a Lampedusa, però, è sempre più difficile. Il sindaco Totò Martello ora si arrende e chiede aiuto. "In questa fase la macchina dell'accoglienza umanitaria regge, al momento l'emergenza che Lampedusa sta affrontando è legata soprattutto ai barchini dei migranti che restano alla deriva creando problemi ambientali, mettendo a rischio la navigazione nelle nostre acque, oppure affondano creando tanti di quei danni ai pescherecci e alle loro reti e attrezzature da rendere in certi casi impossibile la pesca da parte delle nostre marinerie", ha spiegato il sindaco che ha anche ricordato come siano numerose le imbarcazioni dei migranti che anche in questi giorni vengono recuperate "dal personale dell'Area marina protetta delle Isole Pelagie, spesso con l'aiuto dei pescatori lampedusani".

Davanti a una situazione così complicata Martello non può che alzare bandiera bianca tanto che ha chiesto aiuto al governo: "Da soli non possiamo farcela, serve il sostegno del governo e mi rivolgo in particolare al presidente Draghi affinchè valuti il tema dei 'barchini abbandonati in mare' che rappresenta uno dei diversi ambiti di intervento legati all'impegno di Lampedusa sul fronte dell'accoglienza dei migranti".

In effetti la situazione è decisamente complicata. Ma i problemi non sono legati solo alle ultime settimane. Tra l'1 agosto 2020 e il 31 luglio scorso sulle coste italiane sono sbarcati 49.280 migranti. Un numero che equivale al 128% in più rispetto ai 21.616 dell'agosto 2019-luglio 2020. Tra chi arriva i minori stranieri non accompagnati sono 7.843, il 155,2% in più rispetto ai 3.073 dei dodici mesi precedenti. Gli scafisti individuati ed arrestati sono stati 147 (+25,6%). È quanto emerge dal dossier diffuso dal Viminale in occasione del tradizionale Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Ferragosto.

Dalla relazione emerge che sono in aumento, nel periodo agosto 2020-luglio 2021, i cosiddetti 'sbarchi autonomi’, che rappresentano l'82,6% del totale. L’anno precedente questo fenomeno aveva raggiunto il 75,6%. Diminuiscono dal 24,4 al 17,4%, invece, i soccorsi in area Sar: di questi ultimi, l'8,6% ha visto protagoniste Ong (il 18,8% nei dodici mesi precedenti). Altro dato diffuso nella nota riguarda il luogo di partenza dei migranti. Dei 49.280 sbarcati negli ultimi dodici mesi il 45,3% risulta partito dalla Libia, il 35,9% dalla Tunisia, il 13,7% dalla Turchia. Con riferimento alla nazionalità dichiarata al momento delle procedure di identificazione, il 28,7% è originario della Tunisia, il 12,2% del Bangladesh, il 6,7% della Costa d'Avorio, il 6,6% dell'Egitto, il 4,5% dell'Iran, il 4% della Guinea, il 3,9% del Sudan, il 3,9% dell'Eritrea, il 3,% del Marocco.

Sempre nel periodo compreso tra agosto 2020 e luglio 2021, attraverso i cosiddetti 'corridoi umanitari’ sono arrivati in Italia 413 tra siriani, eritrei, somali e sudanesi. Sono stati, invece, 372 i rimpatri volontari assistiti (+17%), 4.321 i rimpatriati (-2%).

I numeri danno il quadro dell’emergenza-migranti. Anche per questo nel pomeriggio di ieri il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, si è recato all'hotspot di Lampedusa. Per l'esponente leghista, si tratta del "centro di sbarco più critico d'Italia e d'Europa. Difendere i confini e contrastare scafisti e trafficanti è un dovere di un governo e di un Paese". Molteni ha spiegato di aver raggiunto l'isola anche per ringraziare "i poliziotti e tutte le forze dell'ordine che sono in prima linea nel centro di sbarco e di primo soccorso per migranti più caldo e complesso d'Italia e d'Europa. Voglio portare la mia solidarietà e la mia gratitudine". "Chi sbarca a Lampedusa sbarca in Europa: la Sicilia e l'Italia non possono essere lasciate sole dalle istituzioni europee ad affrontare l'emergenza sbarchi sempre più un problema per il nostro Paese e per quelli che si affacciano sul Mediterraneo", ha ribadito il sottosegretario all’Interno.

Che la situazione sul fronte immigrazione sia calda è confermato anche dalle parole pronunciate oggi dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che, in conferenza stampa dopo il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi a Palermo, ha ammesso che "certamente gli arrivi dei migranti sono aumentati, su questo non c'è dubbio. Ed essere venuti oggi a Palermo con tutto il Comitato nazionale vuol dire averci messo la faccia su un problema su cui non abbiamo nulla da nascondere. Perché i problemi vanno sempre contestualizzati. Che ci sia stato un aumento è vero, ma nel frattempo è cambiata la situazione. E l'anno prossimo parleremo di quella che è, ad esempio, la situazione politica in Afghanistan, con i talebani". Il ministro ha, così, voluto replicare al leader della Lega Matteo Salvini che ha criticato il lavoro del Viminale.

"Se dobbiamo contestualizzare- ha aggiunto- allora riusciamo a comprendere anche le motivazioni per le cui le situazioni evolvono, anche da un giorno all'altro, come è successo con l'Afghanistan". La Lamorgese ha poi indicato che ad oggi ci sono stati nell'ultimo anno "2.090 rimpatri, circa 1.000 sono per la Tunisia. Noi stiamo lavorando da tempo con la Tunisia".

Per quanto riguarda nazioni come la Libia e la Tunisia, il titolare del Viminale ha spiegato che "si può risollevare la vita di quei Paesi, la parte sociale, economica e finanziaria, solo con robusti interventi da parte dell'Europa". Il ministro ha, inoltre, annunciato che "presto arriverà la notizia sull'esito delle richieste che personalmente ho fatto da tempo, così come il presidente Draghi ha fatto al Consiglio Europeo, di destinare risorse a quei Paesi per risollevare la situazione politica, sociale ed economica. Perché il flusso migratorio è la conseguenza di una situazione di instabilità di quei territori cui bisogna far fronte con interventi da parte dell'Europa che ristabilisca quel minimo di stabilità che aiuta certamente a limitare i flussi".

La stessa Lamorgese ha ricordato che con la Libia "è stata firmata ad aprile, con l'Oim, una convenzione per mirate iniziative alla frontiera sud del Paese con una missione che è in fase di calendarizzazione, perché anche la Libia è terra di transito".

Il ministro ha, infine evidenziato che di quelli che vengono dalla Libia "nessuno è libico, sono di altri Paesi che provengono dal Sud della Libia. Bisogna che anche questi interventi vengano portati avanti. Ed è quello che stiamo facendo".

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