Sequestrata nave dell'ong tedesca che non ha firmato l'accordo

Dopo il "no" al protocollo, Iuventa (Jugend Rettet) bloccata al largo di Lampedusa

Sequestrata nave dell'ong tedesca che non ha firmato l'accordo

Si prospettava un braccio di ferro tra le autorità italiane e le Ong, dopo che alcune di quelle impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mar Mediterraneo, Medici senza frontiere in testa, si sono rifiutate di firmare il codice, contestando al governo principalmente la volontà di mettere agenti a bordo e di impedire trasbordi, aspetto che a giudizio delle organizzazioni coinvolte renderà le operazioni meno efficienti.

Non è passato molto tempo prima che si arrivasse al primo segnale che qualcosa è cambiato e se già il Viminale aveva spiegato che "l'aver rifiutato l'accettazione e la firma pone quelle Ong fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare, con tutte le conseguenze del caso" e l'Europa ha di fatto dato ragione all'Italia, è di questa mattina la notizia di un primo controllo sulla Iuventa, nave della tedesca Jugend Rettet, tra le organizzazioni a non firmare il protocollo.

Per Roma, e ora pare anche per Bruxelles, la questione è chiara: fatta salva "la legge internazionale", che "continua ad applicarsi in tutte le circostanze", "le Ong che non firmano non beneficeranno delle assicurazioni offerte dalle autorità italiane". Opzioni sul tavolo, secondo fonti del Viminale sentite dal Giornale: divieto di trasbordo e divieto di accesso ai porti italiani.

La Iuventa è stata bloccata durante la notte al largo di Lampedusa, dove la Guardia costiera italiana l'ha scortata fino in porto e costretta all'approdo. A bordo due migranti siriani, trasbordati da un'unità militare italiana impegnata nelle operazioni di soccorso. Sono stati accompagnati nel Centro di prima accoglienza.

"Controlleremo i documenti di tutto l'equipaggio e già questa mattina potranno ripartire da Lampedusa se dagli accertamenti emergerà che tutto è in regola", ha detto alla stampa il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, il tenente di vascello Paolo Monaco, mentre i tedeschi aggiungevano: "La Iuventa non è stata confiscata. Il nostro equipaggio non è stato arrestato. Quel che è successo è una procedura standard".

Ma nel pomeriggio cambia qualcosa e Questura e Procura di Trapani diramano una nota in cui annunciano il sequestro della nave, un peschereccio comprato due anni fa al porto tedesco di Endem e trasformato in una nave per missioni di search and rescue.

Su richiesta della procura la nave viene fermata. Sarebbero scattate nel 2016 indagini che "hanno consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine all’utilizzo della motonave 'Iuventa' per condotte di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina".

"Siamo stati interrogati, ci sono state poste delle domande sia sull’ultima missione che sulle

precedenti - ha spiegato alla stampa dice Tommaso Gandini, attivista della campagna #overthefortress che si trovava a bordo della Iuventa - ma siamo stati informati che l’indagine è nei confronti di ignoti".

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