Tracce della variante Omicron sono state trovate nelle acque di scarico di Milano, e più esattamente nelle acque del depuratore di Nosedo. Omicron avrebbe iniziato a circolare nel capoluogo lombardo tra il 10 e il 12 dicembre. Infatti negli esami effettuati il 9 dicembre non vi era ancora nessuna traccia della variante.
La presenza di Omicron a Milano
Come riportato dal Corriere è dal giorno 14 dicembre che la comparsa nelle acque si fa più frequente. Fino a questo momento vi era solo la possibilità che ci fosse un ingresso. Possibilità che è però poi diventata certezza anche nel definire la data di inizio della circolazione nella città meneghina: poco prima del 12 dicembre. I tecnici, incaricati dall’Iss, l’Istituto superiore di sanità, hanno infatti fatto un prelievo proprio in quella data prendendo campioni dalle acque del depuratore di Nosedo, quartiere situato nella parte Sud della città. Da quegli esami viene per la prima volta trovata la nuova variante Omicron. Ma è nei giorni subito successivi che si capisce che la variante ha iniziato a diffondersi in modo massiccio, ovvero quando il 14 dicembre vengono trovate tracce anche a Milano-San Rocco, zona ovest della città, e a Canegrate.
La rapida diffusione
Nella settimana seguente gli effetti della variante si cominciano a vedere anche in superficie, con l’aumento dei contagi che in Lombardia arrivano fino a quota 40mila in un giorno. Considerando il fatto che nei prelievi effettuati il 9 dicembre non vi era nessuna traccia della variante, si può evincere che la sua circolazione a Milano sia iniziata tra il 9 e il 12 dicembre. Secondo quanto emerso dalla ricerca appena pubblicata dall’Iss si vede che in realtà il primo segnale della circolazione della variante Omicron in Italia sarebbe stato individuato non a Milano, ma il 7 dicembre a Venezia.
Quello che però ha fatto diventare il capoluogo lombardo il primo epicentro della variante è stato un insieme di fattori: densità di popolazione, attività e interconnessioni. Infine, per avere un’idea della rapida diffusione di Omicron si può vedere la progressione delle analisi in tutta Italia tra 5 e 25 dicembre.
Durante la prima settimana la nuova variante compare nell’1% dei prelievi, nella seconda sale al 14%, e nella terza settimana arriva già al 64%. Una escalation che fa ben capire la rapidità di diffusione di Omicron.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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