Minacce ai familiari per costringere il pentito a ritrattare

Sono finiti in carcere 10 soggetti ritenuti affiliati al clan camorristico dei Polverino, attivo a Nord di Napoli

Minacce ai familiari per costringere il pentito a ritrattare

Prima le minacce. Poi un furto in un’abitazione in cui fecero esplodere petardi. Volevano che il pentito ritrattasse le sue dichiarazioni e avevano iniziato a prendersela con i suoi familiari. Le intimidazioni erano cominciate ad agosto del 2017. Oggi i carabinieri hanno arrestato i presunti autori (guarda le foto).

I militari del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 soggetti ritenuti affiliati al clan camorristico dei “Polverino”, attivo a nord di Napoli e all’estero: Cristofaro Calenda, 57enne di Marano, Giuseppe Ciotola, 45enne di Quarto, Antonio Di Maro, 24enne di Quarto, Antonio Agrillo, 33enne di Quarto, Carlo Mirengo, 21enne di Quarto, Fortunato Parisi, 27enne di Quarto, Patrizio Parisi, 60enne di Quarto, Gennaro De Rosa, 37enne di Quarto, Alberto Baldo, 27enne di Quarto, e Vincenzo Grillo, 51enne di Quarto. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea.

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di istigazione a ritrattare dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria, di furto in abitazione e danneggiamento, aggravati da finalità mafiose. Il pentito aveva cominciato a collaborare con la giustizia nel 2017. Aveva iniziato a fornire agli inquirenti dichiarazioni in grado di far luce sui crimini e gli affari illeciti nei comuni di Marano, Quarto e Calvizzano, utilizzabili contro i clan degli “Orlando” e dei “Polverino”, che operavano in quella zona. Per spingerlo a ritrattare e a fornire false testimonianze, dopo alcune minacce iniziali, qualcuno si introdusse furtivamente a casa del suocero, forzando la porta di ingresso. All’interno non c’erano nessuno, per motivi di sicurezza i familiari del pentito avevano dovuto abbandonare l’appartamento.

I malviventi non si limitarono a saccheggiare l’abitazione: esplosero dei petardi che danneggiarono mobili, porte, pareti, il bagno ed effetti personali. Per quei fatti, le indagini hanno portato a stringere il cerchio intorno ai 10 individui arrestati questa mattina, che sono stati tutti trasferiti nel centro penitenziario di Secondigliano.

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