"Mio padre mi ha puntato un ​fucile contro perché son gay"

Un padre 75enne ha puntato il fucile contro il figlio dopo aver scoperto la sua omosessualità. L'anziano è stato condannato per stalking e lesioni aggravate

"Mio padre mi ha puntato un ​fucile contro perché son gay"

Non sopporta che il figlio, chirurgo di conclamata fama del Torinese, sia omosessuale. Così, un giorno, decide di assoldare un sicario affinché gli trinci le dita delle mani. Duemilacinquento euro la cifra pattuita dal 75enne, padre del medico, col malvivente per dare seguito alla fantasia criminale. Fatto sta che il bandito, dopo aver contratto l'affare, rinuncia alla lauta ricompensa avvertendo la vittima delle malevoli intenzioni paterne. "Non è demente, ma cosciente e ha fatto cose mirate. Mi ha discriminato" racconta oggi il professionista 43enne in una intervista al Corriere della Sera.

Tutto ha inizio nell'aprile del 2017. ll chirurgo viene paparazzato al mare, presso una località turistica della Costa Azzurra, in tenere effusioni con un noto attore straniero. Il medico ha già rivelato la sua omosessualità alla famiglia e, sebbene l'outing non sia stato accolto di buon grado dal padre, nulla lascia presagire quanto sarebbe accaduto da lì a breve. "L'incubo è iniziato con una lite per la casa al mare, in Costa Azzurra, che tra l’altro è mia, - spiega il 43enne - dove avevo invitato un famoso attore, di fama internazionale, che fu poi paparazzato sul mio terrazzo. La foto uscì su una rivista. La cosa incredibile era che mio papà lo conosceva, ed eravamo anche andati a vederlo, a teatro".

Su tutte le furie per la pubblicazione della foto "pietra dello scandalo", l'anziano comincia a fargli la guerra. "Cambiò le serrature di casa, e iniziò la guerra. All’inizio - continua il chirurgo - era rimasto un po’ interdetto e infastidito, con le solite frasi, tipo “speravamo in un nipotino”, ma poi non aveva detto più nulla. Pensavo avesse elaborato il suo lutto, diciamo. Quando mia madre ha chiesto la separazione, una decisione che nasce anche per i comportanti di mio papà nei miei confronti, lui è esploso, diventando violento".

Il 75enne dà seguito ad una vera e propria attività di stalking fino a quando, un giorno, sorprende con un fucile il figlio e la moglie nel corridoio di casa. "Mi stalkerizzava. Un giorno ce lo siamo ritrovati in corridoio, con pistole e fucile: iniziammo con le denunce, tante che con i carabinieri di Orbassano quasi eravamo diventati parenti. Andava a parlare della mia relazione con i parenti. Mentre il suo migliore amico, al mare, gli faceva osservazioni perché io andavo là, in spiaggia, con il mio compagno". Accecato dall'ira, l'anziano arriva al punto di denunciarlo per una millantata aggressione. "Una volta mi denunciò, fingendo che gli avessi dato un pugno. - racconta il medico - Nel 2017: due anni di processo, ma fui assolto perché il fatto non sussiste".

Dopo circa due anni e mezzo di indagini, un processo, l'anziano è stato condannato a due anni di carcere per stalking e lesioni aggravate. "Non credo molto nell’umanità delle persone, e alla fine non c’è da sorprendersi: anche se ha studiato, probabilmente a lui mancava una parte di cultura, l’essere di larghe vedute. - conclude il chirurgo - Cercavo di mettermi nei panni di una persona di 70 anni, per la quale i gay sono quelli del Gay pride che vedi in tv: sia chiaro, nulla di male, ma è difficile abbinare quell’immagine a un figlio".

Da circa un anno, i rapporti tra i due si sono definitivamente incrinati: "Ci parliamo solo tramite avvocati, perché continua a farmi causa e dispetti. L’ultima volta che lo sentii, lo pregai di lasciarci in pace, perché mamma stava già molto male. E lui mi disse: 'spero che moriate entrambi'".

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