La situazione dei contagi da coronavirus in Toscana è probabilmente più complessa rispetto a come appare a un primo sguardo poco attento. Tra le province ci sono profonde differenze e Prato è attualmente quella che presenta il maggior numero di contagi a livello regionale e nazionale: ben 282 su 100mila persone. Un numero elevato che richiederebbe la massima prudenza. Invece no, Prato e la sua provincia, insieme ad altre aree della Toscana, da sabato sono tornate in zona arancione. Una circostanza che spaventa molti cittadini dei quali si è fatto voce Marco Curcio, consigliere della Lega al comune di Prato.
Il rimbalzo di competenze
Per capire quale fosse la situazione esatta di Prato, Curcio ha deciso di rivolgersi al Comune. "Per fare dichiarazioni fondate sui numeri, come faccio sempre, ho chiesto i calcoli del contagio a Prato al Comune e mi hanno detto di rivolgermi all'ASL", ha dichiarato il consigliere della Lega. A quel punto, Marco Curcio ha fatto domanda ufficiale alla Asl e anche lì ha ricevuto la brutta sorpresa: "Li ho chiesti all'ASL e mi hanno detto di non averli. Queste due risposte che si contraddicono tra loro, mi hanno lasciato veramente spiazzato".
Nella risposta della Asl, datata 31 marzo, alla richiesta di accesso agli atti presentata da Marco Curcio si legge: "La Regione Toscana ufficializza i dati riguardo ai soggetti risultati positivi al Covid 19 e dialoga con i Comuni interessati, comunicando i valori che superano le soglie stabilite dalla normativa vigente in materia. Pertanto, i dati per la determinazione della zona rossa non sono in possessodi questa Azienda Sanitaria".
"La domanda sarebbe banale, ma è impossibile ricevere una risposta altrettanto semplice: possiamo vedere i numeri e il calcolo che ci hanno tenuti chiusi finora e chi ci hanno fatto riaprire? Abbiamo il diritto di saperlo, non foss'altro perchè non può essere un balletto di numeri e decisioni che sembrano contraddirsi", ha continuato Marco Curcio. La situazione di Prato non è particolarmente rosea: "Questa settimana abbiamo dati peggiori rispetto alla settimana scorsa, eppure Eugenio Giani, con i posti letto esauriti, sia all'ospedale che nelle altre strutture, ha deciso di ridurre limitazioni e divieti".
La decisione di Giani
La questione sollevata dall'esponente della Lega Marco Curcio è arrivata in Consiglio regionale con Andrea Ulmi, vice-presidente della commissione Sanità. Si chiede chiarezza sulle decisioni perché, come sottolinea Curcio, "non si gioca a dadi" con la salute dei cittadini. Il passaggio da zona rossa ad arancione è stato travagliato.
In un primo momento sembrava che Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, volesse lasciare Prato e le altre aree nella massima area di rischio. La decisione è stata presa dopo un consulto tra il governatore e il ministro della Salute Roberto Speranza.
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