Fininvest rinuncia al dividendo di Mondadori per l'emergenza coronavirus. "In relazione alla proposta del Consiglio di Amministrazione di Arnoldo Mondadori Editore (Ame) adottata il 17 marzo 2020 sulla destinazione dell'utile dell'esercizio 2019 e sulla distribuzione del dividendo - si legge in una nota della società - preso atto positivamente della valutazione del Consiglio di Amministrazione di Ame sulla capacità della stessa di generare flussi di cassa e di sostenere una equilibrata politica di dividendi, constata tuttavia l'attuale evolversi dell'emergenza Covid 19 e la perdurante incertezza sul rallentamento che si potrebbe determinare sulla domanda e sul ciclo economico anche per effetto dei provvedimenti via via adottati in Italia ed all'estero di contenimento e restrizione delle attività produttive. Fininvest, pur confermando la condivisione delle motivazioni che hanno portato a tale proposta, ritiene, in ragione dello scenario nel frattempo delineatosi, che allo stato sia preminente l'interesse di Ame a disporre di ogni risorsa economica e finanziaria per fronteggiare l'emergenza".
Per questo motivo, Fininvest ha comunicato che "ai fini di una tempestiva informativa al mercato, alla assemblea di Ame, convocata per il prossimo 22 aprile, in coerenza, e solo per tale motivazione, si pronunzierà per il non accoglimento dell'originaria proposta del Consiglio di Amministrazione sulla distribuzione del dividendo". La famiglia Berlusconi, riporta l'Ansa, rinuncia così a circa 8 milioni di euro sui 15,6 milioni complessivi. La holding rimetterà "alla successiva valutazione del medesimo Consiglio l'opportunità di convocare - si legge ancora nella nota -, nel secondo semestre del 2020, un'assemblea degli azionisti per proporre l'eventuale distribuzione di riserve, qualora lo scenario economico, per effetto di una maggiore visibilità sull'impatto dell'emergenza Covid 19, lo permettesse".
La stessa società ha così reso noto che voterà "no" alla distribuzione del dividendo da parte della Mondadori, una scelta di prudenza per l'emergenza coronavirus.
La decisione è stata presa sulla base dell'attuale evolversi "dell'emergenza Covid 19 e la perdurante incertezza sul rallentamento che si potrebbe determinare sulla domanda e sul ciclo economico anche per effetto dei provvedimenti adottati in Italia ed all'estero di contenimento e restrizione delle attività produttive".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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