È finito in manette con l'accusa di tentato omicidio un 42enne trans brasiliano al centro delle indagini relative ad una violenta aggressione avvenuta ai danni di un altro transessuale a Monza. L'episodio a cui si fa riferimento, come riferito dai quotidiani locali, si è verificato nella notte dello scorso 3 dicembre all'altezza di viale Stucchi, zona conosciuta per essere diventata uno dei principali luoghi di prostituzione.
Qui, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, che in questi mesi si sono occupati di condurre le indagini, è avvenuta la violenza. Nel corso di un'accesa discussione, il 42enne avrebbe aggredito il suo rivale, un connazionale di 43 anni, lasciandolo riverso al suolo in un lago di sangue.
È stato così che i sanitari del 118 ed i carabinieri della compagnia di Monza, intervenuti subito dopo avere ricevuto le segnalazioni, hanno trovato la vittima. Il 43enne, che aveva ormai perduto i sensi, sanguinava abbondantemente dalla testa, dov'erano evidenti numerose ferite. Trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo di Monza, il brasiliano è rimasto a lungo ricoverato in gravissime condizioni.
Sul fatto è stata immediatamente aperta un'inchiesta. I medici, infatti, hanno dichiarato fin dall'inizio che le ferite riportate dalla vittima non potevano essere state causate da una caduta accidentale, come si era inizialmente pensato. Da qui le indagini, che hanno portato alla scoperta di un losco giro di prostituzione e di lotte per il controllo delle zone.
Il presunto responsabile è stato incastrato grazie ad un messaggio vocale inviato ad un amico. Nella registrazione, il transessuale spiegava nei dettagli quanto accaduto quella notte, dicendo di avere agito per assumere il controllo della strada. Versione, questa, confermata dalla stessa vittima del 42enne, che ha parlato con i militari non appena è stato sufficientemente in forze per poter fornire la propria testimonianza.
Accusato di tentato omicidio, il responsabile è stato dunque arrestato dai carabinieri, che l'hanno raggiunto a Roma, dove si era da poco spostato.
Rinvenuta anche l'arma del delitto, ovvero il tacco di una scarpa utilizzata per colpire per ben due volte il rivale sulla testa.Il gip del tribunale di Monza ha successivamente convalidato il farmo. Il 42enne si trova al momento dietro le sbarre del carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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