È morto il vignettista Vincino

Il vignettista si è spento all'età di 72 anni. "Era malato da tempo ed è morto a Roma", il cordoglio dei colleghi

È morto il vignettista Vincino

È morto a 72 anni il vignettista siciliano Vincino. Pseudonimo di Vincenzo Gallo, era nato a Palermo nel 1946.

"Oggi se n'è andato un pezzo della famiglia del Foglio. Vincenzo Gallo, per tutti Vincino, era malato da tempo ed è morto a Roma. Aveva 72 anni. Vincino era al Foglio da quando il quotidiano è nato, ventidue anni fa. Ha disegnato per noi fino all'ultimo giorno e la vignetta che illustra questo articolo è il suo ultimo disegno, pubblicato nel Foglio di oggi", srive il quotidiano in un editoriale pubblicato oggi sul sito.

"Hai disegnato i grandi mostri della politica italiana... e mi hai lasciato solo con i mostriciattoli!". Con una vignetta in cui disegna se stesso in lacrime, Vauro Senesi su Twitter dà l'ultimo saluto all'amico e collega Vincino con cui lavorò per anni e del quale fu complice nella riedizione delle storiche riviste Il Clandestino e Il Male.

La sua carriera

Durante l'anno della contestazione giovanile nel 1968 milita in Lotta Continua a Palermo. L'anno successivo incomincia a collaborare con il quotidiano L'Ora di Palermo, seguendo da disegnatore il processo sulla strage di viale Lazio. Nel 1972 viene chiamato a Roma al giornale di Lotta Continua, dove resta fino al 1978 quando fonda e dirige L'avventurista, inserto satirico dello stesso giornale del movimento. Nello stesso anno partecipa alla nascita della storica rivista Il male, di cui sarà direttore per quattro anni (dei cinque in cui venne pubblicata), fino alla chiusura, nel 1982.

Tra il 1984 e il 1985 è direttore di Ottovolante, quotidiano di satira uscito per dieci giorni, cui hanno collaborato diversi importanti vignettisti: Roland Topor, Andrea Pazienza, Guido Buzzelli, Bernard Willem Holtrop, Jean-Marc Reiser, Jacopo Fo. Nel 1985 incomincia a collaborare a Telelora con un ciclo televisivo chiamato Patate, otto trasmissioni di satira politica. Nello stesso anno inizia a collaborare con Il Clandestino, supplemento de l'Espresso, e contemporaneamente con Tango, supplemento de l'Unità, e con Linus.

Nel 1987 Vincino è direttore di Zut. A causa di un servizio sull'amante di Scalfari perde il lavoro e viene licenziato. Sempre nel 1987 incomincia la sua lunga e proficua collaborazione con il Corriere della Sera. Nel 1988 esce Cuore e Vincino ne diventa una delle colonne portanti, fino alla chiusura. Nel frattempo collabora con il Sabato, acquistando così la nomea di "vignettista dai facili costumi" che si porterà fino al 1995, quando comincia a lavorare a Il Foglio, con cui ha collaborato fino all'ultimo. Nel 1987 con Vauro, Riccardo Mannelli e Saviane fa risorgere Il Clandestino; poi nel 1988 collabora con Boxer di Vauro, supplemento de Il manifesto, di cui dirige un numero.

Inoltre fonda e dirige la rivista Xl. Partecipa poi alle esperienze di altre piccole pubblicazioni minori del settore: Quaderno del Sale, Bauhaus, Avaj, L'eco della carogna, Emme e molte altre. Nel 1987 nasce sua figlia Costanza e nel 1990 la seconda figlia Caterina.

Nell'ottobre del 2011, insieme con Vauro Senesi, rifonda la storica rivista di satira 'Il Malè, che dura due anni. Successivamente collabora, tra gli altri, con il settimanale Vanity Fair e con l'emittente radiofonica nazionale Radio Radicale.

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