Mostro di Firenze, spunta il proiettile dopo 33 anni

I carabinieri hanno estratto una parte di un proiettile da un cuscino di una coppia uccisa nel 1985

Mostro di Firenze, spunta il proiettile dopo 33 anni

Potrebbe esserci una svolta nell'inchiesta sul mostro di Firenze. La speranza che la vicenda possa chiarirsi è molto sottile ed è legata alle striature lasciate impresse dalla canna della pistola su una parte di proiettile, ritrovata nel cuscino di una tenda, a 33 anni dal delitto, l'ultimo attribuito al mostro di Firenze.

Nel 1985, l'assassino aveva ucciso una coppia di turisti francesi, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, mentre si trovavano nella loro tenda in una piazzola. Ora, dopo oltre 30 anni, spunta un indizio che era sfuggito agli investigatori: un'ogiva, parte anteriore di un proiettile, è stata trovata nel corso dei rilievi voluti dalla procura. Il pm Luca Turco, che coordina le indagini, aveva disposto di riesaminare tutti i reperti. Il proiettile ritrovato dovrebbe corrispondere a un colpo andato a vuoto: il killer avrebbe sbagliato mira.

Ora, grazie agli enormi passi avanti compiuti dalla scienza, da quei pochi millimetri di piombo possono venire alla luce tracce importanti: innanzi tutto si può stabilire se il proiettile sia stato sparato dalla pistola usata dal mostro, una Beretta calibro 22, o da un'altra arma. Come specifica la Nazione, che ha dato la notizia del ritrovamento dell'ogiva, l'ipotesi della presenza di una seconda pistola sulle scene dei crimini non si può escludere totalmente, sato che non sempre bossoli e proiettili combaciavano. Inoltre, sul frammento di proiettile potrebbero essere individuate delle tracce di Dna, eventualità molto difficile, ma non impossibile.

Per i duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze sono stati condannati Pietro Pacciani, insieme a Mario Vanni e Giancarlo Lotti, sioi "compagni di merende".

Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli, è stato assolto in appello, ma è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo, dopo che la Cassazione aveva annullato la sentenza di secondo grado. La vicenda, tuttavia, ha ancora numerosi punti pocho chiari.

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