"Eitan è in ostaggio", "Frasi surreali": è scontro fra le zie

Da Israele, gli zii materni di Eitan reclamano l'adozione del bambino e il suo trasferimento affinché possa essere educato con i principi ebraici

"Eitan è in ostaggio", "Frasi surreali": è scontro fra le zie

Il piccolo Eitan Biran è l'unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone. Delle 15 persone a bordo della funivia precipitata sul crinale della montagna piemontese, comprese i suoi genitori e suo fratello, solo il bimbo di 5 anni è riuscito a uscire vivo, probabilmente grazie alla protezione di suo padre. Dopo aver trascorso diverse settimane all'ospedale Regina Margherita di Torino, Eitan è stato affidato alla zia paterna, Aya Biran, che vive in Italia. Questo ha scatenato l'ira dei parenti che vivono in Israele, che ora chiedono che il bambino faccia ritorno nel Paese di origine dei suoi genitori.

"Eitan è tenuto in ostaggio in Italia da una famiglia che non gli era vicina in alcun modo. Il diritto di Eitan è che dovrebbe avere una casa dove i suoi genitori volevano che crescesse; come ebreo in una scuola ebraica, e non in una scuola cattolica in Italia. È tenuto prigioniero", hanno dichiarato gli zii Gali e Ron Perry per tramite del loro avvocato, legale Ronen Dlayahu, come riportato dal sito Arutz Sheva. I parenti in Israele del piccolo Eitan hanno convocato una conferenza stampa per fare il punto sulla questione, annunciando che hanno avviato le pratiche per la richiesta di adozione, in modo tale che viva in Israele.

"Tre mesi fa, la famiglia Peleg ha vissuto un'orribile tragedia. Eitan è stato portato da sua zia, Aya. Da allora, gli è stato impedito di avere un legame stabile e coerente con noi", ha proseguito il legale difensore, che senza usare mezzi termini ha ribadito: "È tenuto in ostaggio: hanno preso il controllo del suo corpo, della sua mente e della sua anima, esattamente così, per tenerlo in Italia". La famiglia Perry, imparentata con Eitan dalla parte di sua madre, ha deciso di andare fino in fondo con l'adozione in modo tale che Eitan possa trasferirsi in Italia. Nel corso della conferenza, Ron Perry ha dichiarato: "Abbiamo un bambino israeliano a due ore di volo da noi. Si trova in un Paese in cui i suoi genitori non volevano che vivesse, certamente non nel modo in cui dovrebbe essere educato".

Nel tardo pomeriggio è arrivata la replica della zia che vive in Italia tramite i suoi legali: "I legali della tutrice Aya Biran Nirko, Cristina Pagni, Massimo Sana e Armando Simbari, si dicono sbalorditi per queste surreali dichiarazioni, decisamente inaspettate e fuori contesto. La nomina della Dott.ssa Biran Nirko a tutrice di Eitan è stata disposta e confermata dai giudici tutelari competenti". Nella nota, gli avvocati hanno sottolineato che "La tutrice si confronta, per quanto dovuto e necessario, con il giudice tutelare per il solo bene di Eitan. Non si comprende sinceramente il perché di tanta acrimonia e falsità".

Intanto in Italia prosegue l'iter legale per accertare cosa abbia causato il crollo della funivia. Il legale della famiglia di Eitan, Armando Simbari, ha dichiarato: "Sugli aspetti tecnici posso dire che è cominciata una verifica dello stato dei luoghi.

Abbiamo un quesito particolarmente ampio e complesso disposto dal gip, che consentirà ai tecnici di svolgere tutti gli accertamenti sull'impianto, sulla fune e sul sistema frenante, per capire la dinamica e le cause di questo terribile incidente, ma anche lo stato della manutenzione".

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