Al Museo del papiro di Siracusa ora si vendono i papiri per l'autofinanziamento

Alla base della svendita dei preziosi (e rari) papiri ci sarebbe il bisogno di nuove entrate per il Museo Corrado Basile

Al Museo del papiro di Siracusa ora si vendono i papiri per l'autofinanziamento

Una vendita inedita, nel vero senso della parola, quella del Museo del papiro Corrado Basile di Siracusa. A disposizione del pubblico sarebbero proprio stati messi i protagonisti del museo: i papiri. La vendita è legale, ma non è di certo passata inosservata. L'obiettivo è reperire risorse e realizzare altri progetti. Ma di questi progetti non si sa ancora niente. Alla base della svendita dei preziosi (e rari) papiri ci sarebbe quindi il bisogno di nuove entrate: "Siamo obbligati, la Regione ci ha dimezzato di anno in anno i contributi. Vendiamo perché abbiamo bisogno di liquidità per andare avanti ", ha raccontato Corrado Basile alla Stampa. Dalla vendita potrebbero in effetti arriva ingenti risorse: "Ci sono molti fattori che influiscono sulla cifra – racconta sempre al quotidiano Federico Bottigliengo, consulente dell’archivio storico della casa d’aste Bolaffi -. Alcuni frammenti demotici vengono venduti a 100 dollari l’uno, ma si può arrivare a cifre più consistenti, come 10 mila euro per sette frammenti di un unico documento, sino agli oltre 60 mila per un papiro da un metro. In ogni caso si tratta di reperti molto rari, praticamente introvabili sul mercato".
Gli esperti del settore sono perplessi, e anche il vicesindaco di Siracusa, Francesco Italia, parla di "grandissimo peccato". "Il museo - pur essendo un ente privato - è sopravvissuto grazie alle sostanziose contribuzioni della Regione e della Provincia.

E anche se il Comune non ha una competenza diretta su questo museo, ci impegneremo per evitare questa vendita, chiedendo però a Basile di fare uno sforzo e progettare modelli di gestione differenti che non si basino esclusivamente sui finanziamenti pubblici", conclude il vicesindaco.

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