Mutui, Cassazione: "Validi i tassi diventati usurari"

Una sentenza della Cassazione, la n.24675 del 20 ottobre scorso, riscrive di fatto il rapporto tra clienti, banche e operatori finanziari in caso di mutui o prestiti

Mutui, Cassazione: "Validi i tassi diventati usurari"

Una sentenza della Cassazione, la n.24675 del 20 ottobre scorso, riscrive di fatto il rapporto tra clienti, banche e operatori finanziari in caso di mutui o prestiti. La Suprema Corte di fatto ha stabilito che un contratto con tassi superiori a quelli previsti dalla legge è comunque valido e non può essere reso nullo. I magistrati hanno sottolineato come i contratti stipultai prima delle nuove norme sui tassi che toccano l'usurarietà sono di fatto confermati con l'introduzione delle nuove regole. Ma attenzione le indicazioni della Cassazione valgono anche per tassi d'usura che arrivano durante il corso di vita del mutuo. Su questo punto, come riporta ilsole24ore, la Corte è stata abbastanza chiara nella sua sentenza: "Se nel corso del tempo - si legge sempre nello stesso dispositivo - i tassi concordati al momento della stipula superano la soglia di usura non si verifica la nullità o l'inefficacia della clausola contrattuale di determinazione del tasso degli interessi stipulata anteriormente all' entrata in vigore della predetta legge (legge 108 del 1996, ndr), o della clausola stipulata successivamente...". Dunque con questo verdetto i risparmiatori vedranno di fatto decadere i loro ricorsi.

Chi sperava in un risarcimento per chi aveva pagato tassi più alti e oltre la soglia definita dalle norme dovrà di fatto "archiviare" la faccenda e non vedrà un euro. Il tasso di usura sanzionabile è quello originario in fase di stipula del contratto. Tutto ciò che accade dopo dunque rischia di non avere tutele per il consumatore.

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