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Napoli, De Magistris: "Sui debiti crudele videogioco istituzionale"

La rabbia del primo cittadino sui debiti storici che minacciano le casse comunali: "Non riesco a trovar pace per questa ingiustizia, due meteoriti istituzionali"

Napoli, De Magistris: "Sui debiti crudele videogioco istituzionale"

“Sono troppo indignato in questi giorni”. A Luigi De Magistris non è proprio andata giù la questione dei debiti storici del Comune di Napoli. E così, dalla consueta tribuna social del lunedì, il sindaco torna sul caso: “Più superavamo ostacoli e più ce li mettevano. Come un video gioco istituzionale crudele. Per far male a noi, alla città, ai suoi abitanti”.

Nel lungo post apparso stamattina sulla sua pagina Fb, l’ex pm accusa a muso duro: “Non riesco a trovare pace per questa ulteriore ingiustizia che si è abbattuta come una pietra istituzionale sulla nostra Città. Ho ereditato sette anni fa una città sostanzialmente in dissesto: senza soldi, sommersa da debiti, invasa dai rifiuti, profondamente depressa, travolta dalla questione morale e dall'intreccio tra affari, politica e camorra. Ci siamo caricati una croce quasi impossibile da sopportare. Tra le infinite cose che abbiamo dovuto affrontare abbiamo lavorato tantissimo sulla finanza locale, sui conti, sui bilanci. Più superavamo ostacoli e più ce li mettevano. Come un video gioco istituzionale crudele. Per far male a noi, alla città, ai suoi abitanti. Per farci andare in dissesto, senza avere il coraggio di ammetterlo”.

Così De Magistris ricostruisce le vicende che minacciano lo stato delle casse partenopee: “ Abbiamo eliminato consulenze esterne, tutti gli sprechi, le spese inutili. E quando ormai non sanno più come diavolo fare per fermare la rivoluzione napoletana, sapendo che finalmente possiamo accelerare avendo risanato i conti, ti fanno cadere addosso due meteoriti istituzionali. Il primo meteorite è un debito di circa cento milioni contratto dallo Stato nel 1981 con il commissariamento post-terremoto (CR8). Il secondo meteorite è un debito di circa sessanta milioni del commissariamento dello Stato sull'emergenza rifiuti di circa dieci anni fa (UTA). Il primo debito ha già prodotto da un anno il blocco delle casse del Comune di Napoli con il pignoramento operato dal creditore. Andiamo avanti, garantendo i servizi minimi, grazie alle anticipazioni di cassa con cui si pagano interessi al tesoriere (che ci guadagna). l Governo si è impegnato per giovedì, dopo mesi e mesi di incontri, scontri e lotte (da ultimo in piazza a Montecitorio), ad intervenire affinché si possa definire la questione del debito e del pignoramento. Vediamo se è la volta buona”.

E poi: “Ma non finisce qui perché nel frattempo la Corte dei Conti - per questi debiti che non ci appartengono per nulla e che correttamente abbiamo gestito nel redarre (sic ndr) il bilancio in contestazione - ci applica, con un provvedimento infondato ed ingiusto, la sanzione. Avremo, quindi, un taglio dei trasferimenti pari alle somme che lo Stato non ha pagato per i due debiti. Quindi dobbiamo pagare noi allo Stato la somma che lo Stato non ha pagato. È il gioco delle tre carte sulla pelle dei cittadini napoletani. Poi ci saranno anche altre sanzioni, tutte da applicarsi nel 2019: divieto di fare investimenti, divieto di assumere ed altro ancora.

Noi che abbiamo ripulito la città dai rifiuti - puntualizza Luigi De Magistris -, dalla politica inquinata, dai bilanci truccati, dobbiamo pagare per debiti dello Stato contratti nelle due stagioni più permeate dall'intreccio affari, politica e camorra: il post-terremoto e l'emergenza rifiuti.”.

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