Napoli, le formiche in ospedale: 17 gli indagati

Finiti nel fascicolo della procura del capoluogo campano manager e sanitari per le condizioni igienico-sanitarie precarie nel nosocomio campano. Le indagini, partite nel 2017, sono state portate avanti anche durante la pandemia

Napoli, le formiche in ospedale: 17 gli indagati

I loro nomi sono finiti nel fascicolo degli indagati, si tratta di manager, primari, infermieri e capiarea in servizio presso l'ospedale San Paolo di Fuorigrotta a Napoli. Il motivo? Sporcizia e formiche nei reparti nel noto nosocomio campano.

A far scattare gli avvisi di garanzia sono state, dopo tre anni di indagini, la presenza degli insetti e le condizioni igienico-sanitarie precarie più volte denunciate dai pazienti. Le accuse a carico dei diciassette indagati sarebbero omissioni in atti d'ufficio e falso in quanto la documentazione attestava l'esecuzione di lavori di pulizia. Invece, a quanto pare, c'erano carenze nei controlli e sull'efficienza del servizio di pulizia nelle corsie dell'ospedale San Paolo.

A coordinare le indagini il pubblico ministero Mariella Di Mauro che ha fissato l'interrogatorio in procura il prossimo 5 ottobre. Dovranno presentarsi dinanzi al giudice, tra gli altri, anche il direttore sanitario pro tempore Maurizio D'Amora ed i suoi predecessori Vito Rago, Michele Ferrara, Nunzio Quinto e Antonio De Martino. Oltre a loro, tra gli indagati, con l'ipotesi di falso, ci sono anche nove coordinatori infermieristici della Asl "Napoli 1" e uno dei responsabili della ditta di pulizie in servizio presso l'ospedale.

Secondo quanto scrive Leandro Del Gaudio su "Il Mattino", le condizioni igienico-sanitarie erano precarie anche nei reparti di pediatria, ostetricia e rianimazione. L'inchiesta è stata aperta dopo un blitz dei Nas (il nucleo antisofisticazioni e sanità dell'arma dei carabinieri) nel 2017, quando ci fu una vera e propria invasione di formiche. I militari, durante i sopralluoghi, hanno constatato condizioni igieniche precarie e sporcizia "reiterata" (come si legge ancora sul quotidiano campano), a dispetto di una serie di documenti che invece attestavano l'esatto contrario.

In particolare i nove coordinatori infermieristici avevano il compito di segnalare se la ditta di pulizie aggiudicatrice dell'appalto avesse svolto con professionalità le sue mansioni quotidianamente. Questo controllo, però, stando alle indagini, non veniva effettuato e i pazienti erano costretti a convivere con la sporcizia.

Nel 2017 diventò virale la foto della paziente ricoverata nel reparto di medicina generale al quinto piano del nosocomio campano. Sul caso intervenne anche l'allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che inviò oltre ai Nas anche una task force dell'Arma per far luce sull'episodio.

Le indagini sono terminate solo un mese fa, ad agosto 2020, dopo i controlli effettuati anche in piena pandemia da parte dei militari. Oggi si chiude, quindi, il cerchio con i diciassette nomi sul registro degli indagati che verranno ascoltati tra meno di una settimana.

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