L'odissea sulla nave mai salpata da Genova: "Bloccati qui, abbiamo avuto paura"

Odissea per quasi 800 passeggeri bloccati a bordo di una nave nel porto di Genova per un'intera notte: abbiamo raggiunto al telefono uno di loro

L'odissea sulla nave mai salpata da Genova: "Bloccati qui, abbiamo avuto paura"

C'è una nave nel porto di Genova che sarebbe dovuta partire martedì 17 agosto alle 21.30 in direzione Palermo ma che non ha mai lasciato la sua banchina nonostante l'imbarco dei passeggeri regolarmente effettuato. È il traghetto Excellent di Grandi navi veloci, fermato dalla capitaneria di porto per "deficienze tecniche". Un'odissea lunga un'intera notte per le centinaia di persone che si sono ritrovate a bordo di un traghetto mai salpato fino a questa mattina, quando sono stati invitati a scendere. Inevitabile la furia dei passeggeri, tra i quali ci sono anche famiglie con bambini, anziani e disabili, costretti a rimanere a bordo di una nave ferma in porto per un'intera notte.

Abbiamo raggiunto telefonicamente una delle persone che a quest'ora sarebbe dovuta essere a bordo del traghetto, ormai quasi in prossimità di Palermo, e invece si trova costretta ad attendere ancora a Genova fino alle 21.30 di questa sera, quando è prevista una nuova partenza con un altro traghetto. "Ci siamo imbarcati su un traghetto Gnv e già hanno cambiato la nave senza avvisarci, perché la nostra è partita per il Marocco e non si è capito perché", ci è stato spiegato dal passeggero, che durante le ore in porto a Genova ha scoperto che "la nave sulla quale noi siamo saliti è stata ferma per 40 giorni, credo per dei problemi".

Dopo alcune ore di attesa in porto con il traghetto fermo, i passeggeri hanno iniziato a chiedere informazioni ricevendo risposte contraddittorie: "Tra risposte vaghe e maleducate, perché siamo stati trattati come merce da macello, non si capiva quale fosse la situazione". La tensione a bordo del traghetto, dove si trovavano tra i 700 e gli 800 passeggeri, è salita e qualcuno ha chiamato le forze dell'ordine. "Le risposte erano che la capitaneria aveva iniziato un controllo alle 9 del mattino, quindi loro sapevano dei guasti e ci hanno comunque fatti imbarcare. Qualcuno ha risposto che la nave non aveva consegnato in tempo alcuni documenti, quindi è stato fatto un test. Altri ancora dicevano che c'erano dei guasti tecnici. Molte informazioni vaghe e nessuno ci ha mai dato una risposta corretta".

Tutto questo è durato fino alle 4 del mattino, con i passeggeri che si trovavano fermi in porto senza conoscerne i motivi: "La gente chiedeva di poter scendere dalla nave e andarsene ma non potevamo farlo. Io come altri ci siamo lamentati che quello fosse un sequestro di persona ma ci è stato risposto che potevamo scendere dalla nave e passeggiare ma la macchina dovevamo lasciarla lì. Quindi non se questo è legalmente un sequestro ma comunque mi stai obbligando a stare in un posto, hai deciso tu per me, sapendo già che questa nave non sarebbe mai partita".

Ma non è finita qui, perché come racconta il passeggero, "alle 4.30 ci hanno detto che la nave non era stata autorizzata alla partenza, non poteva lasciare il porto e quindi ci saremo rivisti alle 8. Siamo andati a dormire e dopo un quarto d'ora ci hanno chiamati con l'annuncio notturno, interrompendo quel poco di sonno con una lista di nomi, quindi zero privacy, perché dovevamo spostare le macchini perché qualcuno voleva scendere". Svegliati all'improvviso e costretti a muoversi verso i garage, i passeggeri sono però dovuti tornare indietro: "Gli operai che si trovavano lì ci hanno comunicato che noi non eravamo autorizzati a spostare le macchine, hanno sbagliato sopra. Nessuno qua può toccare una macchina. Quindi era tutto chiuso, non si potevano prendere nemmeno i bagagli".

Tutto questo si è protratto fino alle 6, "quando finalmente siamo andati a dormire, ormai disperati e senza sapere più che fare". Solo questa mattina alle 8.30, come riferisce il passeggero, "hanno comunicato che dovevamo far uscire tutte le macchine, parcheggiarle fuori e che saremo partiti con un'altra nave alle 21.30". La rabbia da parte della persona che abbiamo contattato telefonicamente è grande: "Non c'è stata comunicazione, non ci hanno mai comunicato realmente le cose. A chi chiamava la polizia veniva detto di chiamare la capitaneria, la capitaneria diceva che è un problema della polizia. I poliziotti sono arrivati, perché li vedevamo sotto la nave, ma non potevamo scendere o uscire".

Tutti i passeggeri sono stati sbarcati in attesa della nuova partenza ma, come ci spiega il passeggero, "ci hanno fatto pagare tutto. Non è che ci hanno offerto la colazione, neanche un bicchiere d'acqua". Per quanto concerne il rimborso, il passeggero ci ha riferito che "l'unico rimborso che daranno è il 25% se qualcuno lo chiede perché è un caso straordinario, c'è scritto nel regolamento".

Chi ha parlato con noi al telefono viaggia con la sua famiglia, che comprende anche due bimbi, trascorrerà a Genova l'attesa per l'imbarco. "Tutto a spese nostre, sia il pranzo che la cena", dice, "neanche, una bottiglietta d'acqua. E quando abbiamo chiesto un piano b, perché volevamo una risposta e sapere se questa nave partiva o meno, ci hanno sempre detto: 'Non lo sappiamo'. Quando abbiamo chiesto cosa sarebbe successo se non fosse partita la nave, se ci avessero dato un'alternativa, la risposta è stata: 'Non si sa, non sappiamo come fare. Bisogna capire se c'è posto nell'altra nave...'. È stato tutto molto vago. Credo che stamattina sia stato avvisato l'amministratore delegato, o comunque l'ufficio operativo, che ha preso in mano la situazione.

Ma per 8 ore hanno tenuto 800 persone in una nave senza dare risposte". Una situazione che ha rischiato anche di degenerare: "Ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto paura, perché la gente stava andando fuori di testa".

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