Il navigator a Mattarella: "Spieghi a mio figlio perché non lavoro"

Uno dei 471 vincitori del concorso per navigator della Campania ha inviato una lettera al Capo dello Stato per protestare contro il no del presidente De Luca alla convenzione con Anpal: "Per favore, intervenga dall'alto del suo ruolo"

Il navigator a Mattarella: "Spieghi a mio figlio perché non lavoro"

"Presidente, mio figlio ha perso la madre a 4 anni, mi ha visto studiare per il concorso e gioito con me il giorno che sono uscite le graduatorie. Gli faccia ora capire perché il papà e gli altri che hanno acquisito il diritto di lavorare, non possono farlo. E intervenga dall’alto del suo ruolo". È il succo della lettera che Carlo Del Gaudio, uno dei 471 vincitori del concorso per navigator della Campania, ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere di sbloccare la trattativa regione-governo. Il presidente campano Vincenzo De Luca ha ribadito più volte di non avere alcuna intenzione di firmare la convenzione con Anpal, ultimo passaggio del processo che consentirebbe ai navigator campani di iniziare a lavorare nei centri per l'impiego.

Un "no" che De Luca ha spiegato con la ragione di non volere legittimare il precariato in una regione dove ci sono ancora migliaia di precari da stabilizzare. Un tavolo tecnico sulla questione si è tenuto a Roma, nella sede del Mise, e la scorsa settimana la protesta dei navigator campani è arrivata anche nella Capitale prima di spostarsi a Napoli davanti alla sede della regione. Ma lo stallo non si sblocca e uno di loro, il signor Carlo Del Gaudio, per risolvere l'empasse, ha deciso di rivolgersi al Capo dello Stato. "La prego Signor Presidente, spieghi Lei ad un a ragazzino che comincia il suo percorso di adolescente che ha accettato la perdita della madre quando aveva solo 4 anni e che ha attraversato tutte le peripezie delle condizioni di disoccupazione del padre, un ragazzino che ha conosciuto tanti 'no' e di questi non si è mai lamentato e di contro a cui tutto ciò che è stato promesso è sempre stato dato, non tradendone mai il rapporto di fiducia e il riferimento genitoriale".

L'appello al Capo dello Stato

"La prego Signor Presidente - scrive ancora Del Gaudio, tra i 77 navigator destinati alla provincia di Salerno - spieghi Lei ad un ragazzino che ha visto in tv tutti coloro che hanno fatto lo stesso percorso del padre in tutte le altre Regioni d’Italia, che oggi hanno un contratto, si stanno formando ed hanno ottenuto attraverso il merito la dignità del lavoro conquistato e che ti chiede 'e Noi, allora, abbiamo perso, che cosa abbiamo sbagliato, siamo sfigati, il merito non serve, non è giusto'".

Quindi l'appello a Mattarella: "Signor Presidente, intervenga, è una sua responsabilità e prerogativa istituzionale, chieda nei modi e termini che riterrà più opportuni, dall’alto del suo ruolo e Istituto che termini al più presto questo vergognoso teatrino politico e conflitto, che produce malessere e una palese ingiustizia e discriminazione per 471 famiglie", le ultime parole del signor Del Gaudio.

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