Mmaxi blitz della Dda di Catanzaro in provincia di Cosenza. A finire in manette sono state alcune persone considerate aderenti alla 'ndrangheta locale, ben 202 soggetti, tra cui noti personaggi politici calabresi, professionisti, imprenditori ed esponenti della malavita cosentina. Tra gli arresti eccellenti spicca quello dell'attuale sindaco di Rende (Cosenza) e presidente di Anci Calabria, Marcello Manna. Insieme a lui sono coinvolti l'assessore ai Lavori pubblici dello stesso comune, Pino Munno, e l'assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza, Francesco De Cicco. Tutti e tre sono finiti ai domiciliari. Al momento non è stato possibile sapere quale sia il fatto contestato a Manna e se si riferisca alla sua attività di amministratore o di professionista. Nel mirino della Dda ci sono i principali clan della 'ndrangheta del Cosentino.
Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione di tipo 'ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all'organizzazione illecita dell'attività di giochi - anche d'azzardo - e di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Contestualmente, i finanzieri del Gico del Comando Provinciale di Catanzaro e lo Scico di Roma, stanno eseguendo il sequestro preventivo d'urgenza disposto dal pm, che dovrà essere sottoposto al vaglio del gip, di beni immobili, aziende, società, beni mobili registrati, riconducibili a numerosi indagati, per un valore stimato in oltre 72 milioni di euro. I beni sequestrati consistono in liquidità depositate su conti correnti, aziende e società varie. “Ho letto con attenzione le notizie in merito alla vasta operazione anti ‘ndrangheta effettuata dalla Dda di Catanzaro nel cosentino - ha affermato in una nota il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto - con l’esecuzione di 202 ordinanze di custodia cautelare. L’iniziativa degli inquirenti rappresenta un’efficace azione di contrasto alla criminalità organizzata, che troppo spesso soffoca lo sviluppo dei nostri territori a danno della Calabria sana e pulita che ogni giorno si spende per affermare una Regione che vuole crescere libera ed emancipata".
Il governatore ha continuato: "Siamo convinti che il lavoro messo in campo dal procuratore Nicola Gratteri, dai suoi magistrati e dalle forze di polizia sia di vitale importanza, anche perché segna la presenza forte dello Stato contro gli interessi illeciti e purtroppo ancora troppo diffusi.
Si attendono ora i successivi sviluppi giudiziari, per verificare ruoli e responsabilità rispetto alle ipotesi di reato. Sono e resto un convinto garantista, e sono sicuro che i fatti saranno accertati con grande rigore”.
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