'Ndrangheta, sequestrati beni per 15 milioni di euro

La Dia di Genova ha messo in atto il sequestro di terreni, immobili, società e conti correnti, ai danni di quattro affiliati

'Ndrangheta, sequestrati beni per 15 milioni di euro

Conti correnti, depositi bancari, beni mobili, società e immobili, tutti posti sotto sequestro dalla Dia di Genova, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. I vari beni, situati nelle province di Savona, Alessandria e Reggio Calabria, sono riconducibili a Carmelo Gullace, alla moglie, a Orlando Sofio e Marianna Grutteria, tutti arrestati nel 2016, nell'ambito dell'operazione Alchemia. I quattro erano considerati affiliati alle cosche della 'ndrangheta reggina Raso-Galluce-Albanese e Perrello-Gagliostro, associazioni di tipo mafioso, e accusati anche di corruzione, intestazione fittizia di beni e società.

Carmelo Galluce, considerato la figura all'apice della cosca, con un ruolo direttivo, era il referente dell'articolazione mafiosa in Liguria e Piemonte e manteneva i contatti con gli esponenti più importanti delle altre articolazioni territoriali, con i quali condivideva interessi imprenditoriali, i cui proventi venivano impiegati in attività delittuose. Galluce manteneva anche rapporti con gli amministratori del comune di Savona, per l'acquisizione di appalti pubblici. Inoltre, organizzava viaggi in Brasile per riciclare i soldi derivati da attività illecite.

Orlando Sofio, invece, era l'uomo di fiducia di Carmelo Galluce, cui era stato affidato l'incarico di tenere rapporti con la cosca Piromalli di Gioia Tauro, di trovare prestanome cui intestare le attività imprenditoriali e curare gli interessi economici dell'associazione mafiosa. L'altra destinataria dei sequestri di questa mattina, Marianna Grutteria, aveva il compito di mantenere i rapporti con altre famiglie mafiose.

Entrambi hanno contribuito a rafforzare e estendere la cosca Raso-Galluce-Albanese, portandola ad invadere gli ambienti economicamente sostenibili e tentando di infiltrarsi nel sistema che assegna i lavori pubblci.

Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro, tra cui sette società, 21 beni immobili e 36 terreni, oltre a numerosi conti correnti e beni mobili, ammonta a circa 15 milioni di euro.

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