Dovrebbe essere la pietra tombale su domeniche a piedi e pedaggi antismog. Nel 2020, l'anno in cui il traffico è diminuito a causa dei lockdown, lo smog in Lombardia non è calato e i giorni in cui il famigerato Pm10 ha superato i limiti sono addirittura aumentati. I mesi in cui si registrano i dati peggiori sono gennaio, quando il virus era ancora un «affare cinese», ma paradossalmente anche febbraio e novembre con restrizioni serrate. L'agenzia per l'ambiente Arpa ha spiegato che le precipitazioni in quel periodo sono state sotto i valori minimi degli ultimi 15 anni. Ha piovuto pochissimo. Vuoi che il meteo incida sulle polveri sottili più del traffico, come sostiene da anni il centrodestra per combattere le battaglie ideologiche alle auto della sinistra ambientalista? C'è il caso del 29 e 30 marzo, quando sono arrivate le polveri dai deserti asiatici e il Pm10 è schizzato. Sulle strade giravano solo i rider. Ci sono le caldaie, le emissioni agricole. Ma «non è accanendosi sul traffico, come fanno alcune istituzioni, che si risolve il problema - ha sottolineato ieri l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo -. Voler considerare solo le auto come il principale responsabile dello smog, come fanno alcune istituzioni, non ha evidenze scientifiche.
Riferimento non casuale alla giunta Sala, che si accanisce contro gli automobilisti. Per inciso la centralina con i valori più alti a Milano ha segnato 90 giorni di Pm10 «fuorilegge» nel 2020, l'anno prima 72 (diciotto giorni in meno) e prima ancora 79.
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