Un raptus in piena regola, violento e incontrollabile. Luca Traini ha avuto un attacco di rabbia alla notizia che i due nigeriani accusati di aver ucciso Pamela Mastropietro erano stati scagionati.
Quando la voce è giunta in carcere sino alle sue orecchie e poi è stata confermata, l'autore della sparatoria razzista dello scorso febbraio a Macerata ha perso il controllo e ha iniziato a colpire convulsamente le pareti della propria cella, prima con le mani e quindi con la testa. L'episodio risale a giovedì scorso ma sarebbe emerso solamente giorni dopo.
Il 29enne maceratese attualmente detenuto in attesa degli sviluppi delle indagini è stato bloccato dagli agenti della polizia penitenziaria della prigione di Montacuto e quindi è stato visitato dagli psichiatri del carcere. Un medico incaricato dalla Corte d'Assise sta per completare la perizia psichiatria su di lui, i cui risultati sono attesi per fine agosto. Nel frattempo un altro psichiatra nominato come consulente dalla difesa ha dichiarato Traini parzialmente incapace di intendere e di volere.
Lo scorso 3 febbraio, per sua esplicita ammissione, il 29enne ha aperto il fuoco a casaccio
contro diversi immigrati che camminavano per le vie di Macerata, ritendendoli in qualche modo legati - in modo ingiustificato - alla morte della Mastropietro. In quel caso aveva ferito sette persone, sfiorando la strage.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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