No Tav, per il pg sindacati di polizia non devono essere risarciti

Il pg della Cassazione si è espresso contro i sindacati che volevano costituirsi

Un momento degli scontri il 3 luglio 2011 /archivio
Un momento degli scontri il 3 luglio 2011 /archivio

Non possono essere parte civile, secondo il procuratore generale della Cassazione, Roberto Aniello, secondo cui i sindacati di polizia non dovrebbero ottenere nessun risarcimento per gli scontri che avvennero in Val di Susa nel 2011, durante i momenti più intensi dello scontro con gli attivisti No Tav contrari alla costruzione della linea ad alta velocità tra Lione e Torino

La posizione del pg è chiara: secondo la procura generale la richiesta dei sindacati non può essere accolta. Il pg ha chiesto, nel corso della requisitoria l'annullamento senza rinvio delle statuazioni civili per i sindacati Sap, Siulp e Siap. Sono parte civile al processo i ministeri di Difesa, Interno ed Economia e una cinquantina di operatori delle forze dell'ordine coinvolti negli scontri.

La procura generale ha anche chiesto la conferma delle sentenze di appello per gli imputati del maxi processo No Tav.

Trentotto le persone condannate in secondo grado, il 17 novembre del 2016, per gli scontri in Val di Susa dell'estate del 2011, 35 gli imputati alla sbarra oggi. Le condanne più alte nel 2016 erano state a 4 anni e 6 mesi di carcere, le stesse inflitte in primo grado.

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