Non ci sono giudici: al Tar di Bologna sette anni per un ricorso

Tempi biblici per un ricorso al Tar in Emilia Romagna: in aula ci sono ancora le cause del 2013. Colpa dei tempi tecnici e della carenza di organico

Non ci sono giudici: al Tar di Bologna sette anni per un ricorso

Nel Tribunale amministrativo dell’Emilia Romagna non ci sono abbastanza magistrati. E per arrivare a sentenza possono volerci dai 7 agli 8 anni. Anche se nell’ultimo biennio, stando ai dati pubblicati dal Resto del Carlino, gli appelli ai giudici amministrativi bolognesi sono diminuiti, passando dai 3216 del 2017 ai 2766 del 2018, i tempi della giustizia non accennano a restringersi. Il presidente Giuseppe Di Nunzio canta vittoria e assicura che lo scorso anno è stata ridotta "in modo esponenziale la durata dei giudizi davanti al Tar dell’Emilia Romagna". Ma le prestazioni sono ancora al di sotto degli standard visto che attualmente nelle aule di giustizia di via D’Azeglio vengono discusse cause intentate dal 2012 al 2015.

È datato 2016 il ricorso più recente che finirà in questi giorni sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati. Il rischio, per l’arretrato cosiddetto “ultra-triennale”, è che possano essere presentati ricorsi e richieste di risarcimento danni proprio per i tempi lunghi della giustizia. Uno dei problemi principali è quello della carenza di organico che determina l’accumularsi dei faldoni sulle scrivanie. A giudicare le cause al Tar dell’Emilia Romagna dovrebbero essere in undici e invece sono in sette. Dal mese di marzo, ha annunciato il presidente Di Nunzio, arriverà a rimpolpare la struttura un ottavo magistrato. La speranza è che si possa dare un ulteriore sfoltita all’arretrato.

Anche con il nuovo giudice, però, il tribunale con sede a Bologna resterebbe uno dei più sguarniti d’Italia, con una scopertura del 36 per cento. Nonostante il gap importante il tribunale bolognese conta anche qualche piccolo successo. Nel 2018, secondo i numeri elencati dal presidente, i ricorsi pendenti sono stati il 14 per cento in meno. Si trattava di atti depositati principalmente nel biennio precedente, ma anche dal 2013 al 2015. In più, sempre nello stesso anno, i ricorsi al Consiglio di Stato hanno subito una flessione. Le sentenze dei giudici bolognesi, quindi, sarebbero state quasi tutte confermate.

Lo stesso vale per il 2019, anche se per avere un’idea più precisa bisognerà aspettare l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Insomma, le cose sembrano andare meglio rispetto a cinque anni fa, quando il Tar dell’Emilia Romagna si era guadagnato l’appellativo di tribunale lumaca, con una media di attesa di quattro anni per un processo. Un dato che aveva fatto scendere la giustizia bolognese al 22esimo posto nella classifica dei tribunali amministrativi più efficienti. Peggio del Tar emiliano c’erano i tribunali amministrativi di Venezia, Napoli, Salerno, Ancona. Fanalino di coda in Italia, invece, ci sono Calabria e Sicilia.

Nel 2017 il Justice

Scoreboard della Commissione Europea aveva definito i Tar italiani come i più lenti d'Europa. Se nei Paesi dell’Est un procedimento viene liquidato in cento giorni, la nostra media nazionale era di mille.

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