Parlano di pace e intanto non si risparmiano colpi bassi. Rula Jebreal e Michele Santoro, ancora, non hanno finito di punzecchiarsi a distanza: il bisticcio tra i due, ormai, prosegue a puntate. Come una telenovela. Animati da differenti posizioni sulla guerra in Ucraina, gli ex colleghi da settimane si scambiano frecciate e affilati rimproveri. Stamani è stata in particolare la giornalista palestinese a mettere l'ex conduttore sulla graticola, rispondendo rispondendo ad alcuni suoi giudizi sulla cosiddetta "informazione mainstream".
Già, perché in tempi non sospetti Santoro si era proposto come portavoce di chiunque avesse un'opinione alternativa sulla guerra e ritenesse la propria voce non rappresentata. Una posizione che la Jebreal ha demolito oggi su La7. "Ho grande stima di Michele, tutti noi abbiamo il diritto alle nostre opinioni, nessuno ha il diritto ai fatti. Mi stupisco che dica di non essere mainstream, è una notizia nuova, perché l’ho visto ovunque", ha commentato la giornalista, alludendo probabilmente alle recenti occasioni di esposizione mediatica avute dall'ex mattatore di Annozero e Servizio Pubblico. "Se lui non è mainstream allora noi siamo tutti clandestini? Mi stupisce davvero questa sua posizione", ha chiosato Rula.
Intervistata da Myrta Merlino a L'Aria che tira, la giornalista - sempre rimanendo sul punto - ha aggiunto: "Lui ed altri hanno il diritto di dire che non è d'accordo con quello che sta facendo il governo, tutti noi abbiamo il diritto alle nostre opinioni, ma poi ci sono i fatti, c'è una responsabilità per i giornalisti". E via, altra frecciatina. Nelle scorse settimane, del resto, la stessa Jebreal aveva utilizzato toni ancor più espliciti nei confronti dell'ex collega, al quale aveva rimproverato di aver "abolito la capacità critica". Da parte sua, prima ancora, Santoro aveva invece accusato Rula di frequentare "tanti potenti" e di essere dunque lontana - a suo giudizio - dal sentire delle persone umili.
E pensare che, un tempo, i due andavano d'accordissimo. Altre circostanze, altre battaglie (in quel caso condivise).
"Vedo tante persone che fanno fatica a puntare il dito contro Putin, che sta portando avanti un piano di genocidio, non solo in Ucraina, l’ha fatto in Siria, in Cecenia", ha lamentato su La7 Rula, senza sottrarsi dal dispensare la propria lezione di giornalismo - con ramanzina annessa - all'Italia. "È l'unico Paese che ospita propagandisti russi, i nostri colleghi nel mondo sono meno bravi? No, si rifiutano di fare questo gioco", ha bacchettato la Jebreal.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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