I negazionisti sono sempre esistiti, non è una novità, ma con i social network la platea di quelli che sente l'esigenza di andare in direzione ostinatamente opposta a quello che i fatti rivelano è cresciuta esponenzialmente. "Non ce lo dicono", è l'adagio ricorrente di chi pensa di aver trovato su internet informazioni riservate e nascoste. La libertà di avere un diverso punto di vista su un argomento è alla base di una società civile e democratica ma la negazione dei fatti, fornendo ricostruzioni fantasiose e complottiste, è su un altro livello. Abbiamo assistito a questo fenomeno su ampia scala già durante la pandemia e ora si sta verificando lo stesso con la guerra in Ucraina, soprattutto da parte di chi sostiene la causa russa. Molto spesso, inoltre, i negazionisti del Covid e quelli della guerra coincidono. E in tanti sono ora stanchi dell'atteggiamento dei negazionisti, primo fra tutti Paolo Del Debbio, che ha reagito veementemente durante la diretta.
Ad alimentare il dibattito negli ultimi giorni è stato l'attacco all'ospedale pediatrico di Mariupol, dove sono morte donne e bambini. Le immagini che provengono dalla città ucraina sono strazianti ma, anche davanti alle testimonianze dirette, ai video e alle fotografie dei reporter che sono accorsi sul luogo e che già si trovavano in città, visto che quello è lo scenario di una delle battaglie più violente che si stanno combattendo in queste ore in Ucraina, per molti non sono sufficienti.
C'è chi ipotizza che tutte quelle donne e bambini possano assere attrici e attori per sostenere la "narrazione del mainstream", visto che da parte russa sostengono che quell'ospedale fosse ormai dismesso da tempo e nascondesse armamentari militari. Mostrano anche immagini a sostegno di questo, che però sono già state ampiamente debunkate. Mai ai negazionisti della verità tutto questo non interessa e continuano a lanciare accuse di falsificazione a quella che loro considerano una narrazione fallace.
"Quello che abbiamo mostrato non è una fake news, parlate con la croce rossa, parlate con chi sa e queste cose le sta vivendo"
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) March 10, 2022
Paolo Del Debbio a #Drittoerovescio pic.twitter.com/lKcPQfokiN
Durante la diretta di Dritto e rovescio, il programma condotto il giovedì sera da Paolo Del Debbio, alla redazione sono arrivate numerosi messaggi, ma anche mail e segnalazioni, da parte di persone che volevano ottenere una sorta di controinformazione da parte del giornalista. Lo hanno accusato di diffondere fake news proprio sulle immagini dell'ospedale di Mariupol e nelle loro invettive contro il conduttore hanno definito "bufala" i video che mostrano la fuga delle donne e dei bambini feriti.
Davanti a tutto questo, Paolo Del Debbio non è rimasto in silenzio e ha sbottato: "Io non vi dico neanche come la penso su di voi e che opinione ho di voi, perché andrei nelle parolacce. Vi pregherei di parlare, se vi fidate almeno di quello e non pensate che dietro c’è un complotto anche alla Croce Rossa, di parlare con le signore della Croce Rossa che assistono quelle madri sanguinanti, quel bambino morto e che hanno visto tutto questo. Parlate con loro".
Il conduttore ha poi proseguito: "A me non me ne fotte niente di quello che pensate, però abbiate il buon gusto di parlare con quelli che sono là, che non sono comodi dietro a una tastiera a
scrivere delle cose che andrebbero chiamate in un modo: inizia con la ‘c’ ci sono 2 ‘z’, poi la ‘t’ e la ‘e’ finale". Ma l'esperienza insegna che certe convizioni nemmeno davanti all'evidenza possono essere eradicate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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