"Non parlo con questo idiota". La domanda che fa infuriare Cacciari

Il filosofo a Non è l'arena reagisce in maniera stizzita a chi lo accusa di essere filo-Putin: "Non rispondo a queste stupidaggini, con gli idioti non discuto"

"Non parlo con questo idiota". La domanda che fa infuriare Cacciari

In questi giorni ha fatto molto discutere l'articolo pubblicato da Gianni Riotta sulle colonne de La Repubblica dal titolo "Guerra in Ucraina. Destra, sinistra e no Green Pass: identikit dei putiniani d'Italia". Il giornalista ha parlato del "Putinversteher", ovvero un neologismo tedesco che indica chi si intende con Vladimir Putin. Una platea di parlamentari, intellettuali e imprenditori che sottolineano le ragioni della Russia e mettono in risalto le colpe dell'Europa, dell'America e della Nato.

Riotta ha fatto un elenco di volti noti nel nostro Paese che a suo giudizio tendono a schierarsi dalla parte del Cremlino: Gianluca Savoini, Diego Fusaro, Barbara Spinelli, Ugo Mattei e Marcello Foa sono solo alcuni. Tra questi figura anche Massimo Cacciari, che negli ultimi mesi è stato tra i principali oppositori al green pass imposto dal governo. Provare ad analizzare una situazione complessa, senza fermarsi alla tesi buoni e cattivi, comporta essere un ultras di Putin? Davvero il filoso italiano è un appartenente alla cerchia di coloro che sostengono il presidente della Federazione Russa?

Cacciari è stato incalzato proprio su questo tema nell'ultima puntato di Non è l'arena, che ha affrontato i conflitti tra Ucraina e Russia. Il conduttore Massimo Giletti ha chiesto al filosofo di replicare all'articolo di Riotta, provocando però una reazione stizzita che non ha portato a una risposta nel merito ma a una considerazione personale: "Neanche rispondo a queste stupidaggini. A un idiota che mi ha dato del putiniano non rispondo, con questo idiota non discuto".

Quanto all'operazione militare, Cacciari ha messo l'accento su una reciproca sottovalutazione: da una parte la capacità di Putin di fare un'aggressione così forte; dall'altra la reazione dell'Occidente sul fronte delle sanzioni economiche. "Sono sanzioni pesanti, non sono le solite sanzioni queste. Non so quanto la Russia potrà andare avanti con un attacco di queste proporzioni di fronte a una resistenza che probabilmente Putin non si aspettava", ha fatto notare.

Cacciari ha invitato l'Europa a ragionare sui margini reali per spianare la strada a un serio tavolo delle trattative che abbia nello specifico tre punti cardine: cessare il fuoco, creare corridoi umanitari e risolvere le questioni secolari di contenzioso tra Ucraina e Russia. "L'Europa dovrebbe finalmente avere la capacità", ha aggiunto Cacciari.

Che ha messo in evidenza la questione della collocazione dell'Ucraina sul piano internazionale: "È chiaro che è inammissibile una riannessione dell'Ucraina all'impero russo, ma è altrettanto chiaro che bisogna cercare di trovare il modo per cui l'Ucraina non sia vista come una minaccia alla propria sicurezza".

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