Non si apre il paracadute: 33enne muore dopo una caduta di 200 metri

A Monte Brento, nel Trentino, un base jumper ha perso la vita a causa di un guasto alla tuta alare che avrebbe dovuto aprirsi in volo

Non si apre il paracadute: 33enne muore dopo una caduta di 200 metri

L'eccitamento, il volo, l'adrenalina. Poi la paura e lo schianto. Un 33enne americano è morto dopo essersi lanciato nel vuoto da uno dei luoghi più amati dai base jumper di tutto il mondo: l'Happy Birthday. "Base" l'acronimo di Buildings (edifici), Antennas (torri abbandonate o simili), Span (ponti), Earth (scogliere, parete rocciose o altri tipi di formazioni), dalle quali gli amanti del brivido saltano. Un errore nell'attrezzatura non ha permesso l'apertura del paracadute, probabilmente a causa di un guasto alla vela e il ragazzo è precipitato, colpendo violentemente le rocce.

Il lancio

Intorno alle 7.30, il base jumper ha indossato la sua tuta alare ed è saltato giù dall' "Happy Birthday", l'exit point del monte Brento, in Trentino. Il luogo, nella valle del Sarca, è noto proprio per questi tipi di lanci dagli amanti del "jumping" arrivati da tutto il mondo. Il luogo, infatti, per altitudine e conformazione si presta benissimo per questo sport. Per arrivare all’Exit del Brento si cammina 20 minuti e si salta con 1200 metri di sviluppo di quota. C’è uno strapiombo di 400 metri con una parte rientrante nel punto massimo di circa 90 metri, ottimo per i principianti.

Il giovane, dopo una caduta di oltre 200 metri, si è schiantato al suolo in località Coste. Il paracadute avrebbe dovuto aprirsi e adesso gli inquirenti stanno cercando di capire le cause del guasto. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto le operazioni di recupero si sono rivelate più complicate del previsto. Gli operatori si sono dovuti calare con una fune dall’elicottero dei vigili del fuoco di Trento e, quindi, dopo aver imbragato il ragazzo, lo hanno trasportato al centro sportivo di Oltra. Inutili sono stati i tentativi di rianimarlo. Il 33enne è morto per le gravissime ferite riportate.

Il luogo mortale

La tragedia però non è un caso isolato. Lo scorso settembre Michel Schwartz, di 37 anni, ha perso la vita con le medesime modalità. Si lanciò con la tuta alare ma si schiantò contro una parete rocciosa del monte Casale (Valle del Sarca), nel Trentino meridionale. L'attrezzatura si era impigliata e l'uomo aveva tentato disperatamente di salvarsi senza riuscirci.

L’uomo si era lanciato con la tuta alare dallo stesso monte contro cui è andato a sbattere, il Casale, che sovrasta a occidente la vallata del Sarca. La vittima aveva perso il controllo della vela ed era finito contro una parete rocciosa, rimanendo appeso nel vuoto. Arrivati sul posto i soccorsi non avevano potuto far altro che constatare il decesso.

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