"Non vaccinati fuori legge", "Campi di concentramento?": scontro tra Lerner e Mieli

Discussione sull'obbligo vaccinale a Cartabianca: Gad Lerner invoca la messa fuori legge dei non vaccinati ma Mieli invoca obiettivi realizzabili

"Non vaccinati fuori legge", "Campi di concentramento?": scontro tra Lerner e Mieli

Cartabianca riparte con la stretta attualità dal dibattito centrale delle ultime settimane in Italia: Green pass e obbligo vaccinale. Nello studio di Bianca Berlinguer sono intervenuti il direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, i giornalisti Gad Lerner e Paolo Mieli, e il filosofo Massimo Cacciari. Il giornalista de Il fatto quotidiano è intervenuto a gamba tesa contro i non vaccinati ma i suoi toni sono stati smorzati da Paolo Mieli, che dallo studio ha ripreso Lerner.

Gad Lerner si è detto favorevole alla somministrazione della terza dose di vaccino, il cui richiamo potrebbe avvenire a una cadenza inferiore rispetto a quelli che, ogni anno, vengono somministrati contro l'influenza stagionale. "Vorrei che nella confusione, che non è diminuita, ricordassimo che noi dobbiamo abituarci all'idea che convivremo ancora a lungo con questo virus. Questo cambierà le nostre abitudini di vita e i limiti delle nostre libertà. È già avvenuto, dobbiamo accettarlo", ha affermato Gad Lerner. Il giornalista, quindi, ha proseguito: "La buona notizia è che i vaccinati, anche quando prendono la variante delta, se la cavano. Questa è la buona notizia che deve spingerci al più presto a stabilire un obbligo vaccinale".

Quindi, l'affondo da parte di Lerner: "Come facciamo a costringerli? Cominciamo a dichiararli fuori legge. In Italia ci sono milioni di evasori fiscali. A nessuno viene in mente che, siccome ci sono milioni di persone che non pagano le tasse, allora non possiamo introdurre per legge l'obbligo di pagare le tasse". Alla richiesta di chiarimento di Bianca Berlinguer sull'ipotesi di perseguire penalmente i non vaccinati, Lerner ha tirato dritto: "Si troveranno le vie, e il Green pass e una di queste, è una documentazione del fatto che io possa viaggiare tranquillo, che posso andare in dei luoghi di lavoro e di ricreazione con persone che hanno fatto il loro dovere e che rivendicano il loro diritto a stare tra vaccinati. Questa è una via che ci conduce all'obbligo vaccinale".

Su posizioni più moderate rispetto all'affondo estremo di Lerner è Paolo Mieli: "Come mai l'obbligo del vaccino è stato introdotto nel mondo solo in Indonesia, Tagikistan, Turkmenistan e Micronesia? Come mai i Paesi che sono più avanti di noi, hanno avuto più inciampi di noi, soprattutto gli Usa perché sono arrivati al galoppo al 70% di vaccinati poi lì si sono fermati". Quindi, Paolo Mieli si è chiesto come mai non è stato introdotto l'obbligo una volta arrivati a un livello di vaccinazione stagnante. A questa domanda, il giornalista si è dato una risposta: "Come fai? Li arresti? Anche metterli fuori legge... La cosa peggiore da fare sono le leggi altisonanti e poi ognuno fa quello che gli pare".

Mieli ha elencato gli aspetti positivi e negativi del vaccino, sostenendo che da una parte i pro sono rappresentati dalla protezione offerta dal vaccino contro le ospedalizzazioni e la malattia grave, alla quale sono maggiormente esposti i non vaccinati. I contro sono rappresentati dall'impossibilità di raggiungere l'immunità di gregge. "Obbligo e mettere fuori legge è un sinonimo. In linea di massima sono d'accordo, ma perché non l'hanno fatto i Paesi più civili del nostro? Anche messi fuori legge, riprendendo l'esempio di Gad Lerner degli evasori fiscali che dovrebbero finire in prigione, ma valli a pescare.

Quando si è in quelle dimensioni cosa fai, un campo di concentramento per 7 milioni di persone? Sono d'accordo a non fare cose assurde, porsi degli obiettivi sulla carta miracolosi ma non realizzabili", ha concluso Paolo Mieli.

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