La pandemia ci ha cambiato il carattere, rischiando di imprigionare la nostra voglia di affetto. Ma la storia di nonna Maria Teresa è la riprova che l'amore dei nonni per i nipoti non ha barriere. Tanto più quelle invisibili, ma spesso durissime a cedere, di una Rsa. Allora non resta che «evadere»: una, due, tre volte... E chissà quante altre ancora. Sfidando tutto e tutti. Battendo tutto e tutti. A cominciare da quel maledetto Coronavirus, che però davanti alla determinazione di Maria Teresa ha dovuto abbassare le orecchie. Il Covid, con la coda tra le gambe, si è rassegnato a tenersi alla larga da Maria Teresa, 89 anni, la nonna detentrice del record mondiale di quarantene: ben nove. Una per ogni volta che, nel periodo di pandemia, è «scappata» dalla casa di riposo in cui vive a Cuneo. Motivo? Andare a vedere la nipotina di 12 anni. Non si è mai ammalata, Maria Teresa Bagutti, ma le regole delle Rsa prevedono, in caso di uscita, un periodo di isolamento al rientro nella struttura. «Quando si parla di Rsa si pensa solo a persone non autosufficienti - ha raccontato Maria Teresa all'agenzia Agi -, invece ci sono anziani che ci vanno per scelta. Noi siamo autosufficienti, in regime alberghiero. Abbiamo l'impressione di essere stati dimenticati. Chi di noi non ha parenti, ha necessità di uscire. Io ho solo una nipotina di 12 anni e per poter stare un giorno o due con lei ho affrontato ben nove quarantene». «C'è poi l'esigenza di andare a fare magari una visita specialistica, andare in banca a mettere una firma oppure andare al cimitero - racconta ancora la signora Bagutti -. Se si esce bisogna fare la quarantena, noi sentiamo questo fatto come una privazione della libertà. Siamo vaccinati, io ho fatto già 10 tamponi. Perché non possiamo uscire? Passeggiavamo tutti i giorni per il centro di Cuneo, ora vediamo dalla finestra la gente che conduce una vita normale». Una donna «tosta», Maria Teresa. Ha scritto a Giuseppe Conte, a Sergio Mattarella e al Papa: «Soltanto il Pontefice mi ha risposto».
A nome di altri anziani autosufficienti della struttura ora ha inviato una lettera anche al premier Mario Draghi: «La prego, restituisca pure a noi la libertà e sapremo usarla in modo responsabile».E che l'esempio di Maria Teresa valga per tutti noi.
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