NORCIA - Percorrendo la statale che da Perugia porta a Norcia, questo paese dell'Umbria al confine con il Lazio e le Marche, si notano ancora alcune casette di legno prefabbricate ricordo del drammatico sisma del 1979 che distrusse la città.
Norcia, famosa per i suoi salumi, rivive con dolore quei giorni. Cosi come risuonano nella mente i rumori del terremoto del 1997. Oggi come allora: il sisma che nel cuore della notte ha colpito le zone del Centro Italia è stata una nuova doccia fredda.
La seconda scossa di terremoto ha avuto epicentro proprio qui alle 4:35. Molti sono corsi fuori casa in mutande, altri con l'accappatoio. "Solo i più lucidi hanno preso il cellulare e qualche soldo - ci racconta Piergiorgio, residente - sono stati attimi drammatici".
Non ci sono vittime, per fortuna. I danni maggiori sono accorsi alle chiese del centro e alle mura antiche, crollate in alcuni punti e pericolanti in altri. Le forze dell'ordine hanno provveduto a transennare le aree a rischio.
Ma gli abitanti hanno stampata sul volto la paura di questa notte. La maggior parte non vuole rilasciare interviste: "Ha visto come siamo messi? Ho casa interamente sottosopra", racconta Claudia che si appoggia alla porta a pochi passi da un caminetto crollato ed ancora in bilico sopra al tetto. È molto pericoloso. "Sto aspettando i vigili per tornare in casa", aggiunge sommessamente.
I giovani, a differenza degli anziani, hanno vissuto oggi la loro prima esperienza di terremoto in queste terre che devono fare i conti con un terreno in continuo movimento. "Ho avuto una 'fifa' incredibile - racconta Giorgio mentre cammina per la strada insieme ad un gruppo di amici - stanotte non ho intenzione di tornare dentro. Dormo in macchina".
In fondo lo ha fatto anche stanotte, quando intorno alle 3.30 è stato svegliato dagli oggetti della sua stanza che "cadevano ovunque". Molti cittadini si sono radunati in strada fuori le mura fino alle 7.00, quando hanno pian piano fatto ritorno nelle case per contare i danni.
Maria, che tiene in braccio una bimba stremata dalla notte insonne, è diretta: "Così forte nn l'avevo mai sentita. Ma per fortuna questa volta la città ha resistito".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: "Abbiamo fatto una prima ricognizione con le strutture regionali e comunali - dice al Giornale.it - ci sono molti edifici e strutture lesionate. Ma bisogna dire che le case ristrutturare hanno retto alla prova di protezione delle persone".
Non si può dire altrettanto per Amatrice e le
altre località colpite dal sisma. Totalmente distrutte. Norcia, invece, prova a tornare alla normalità. Ma in molti si siedono fuori casa con le lacrime agli occhi e la paura che la prossima notte possa succedere di nuovo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.