Abusi sessuali su due sue ex pallavoliste della squadra "Handball Athletic Club nuorese", una straniera di origine rumena e una ragazza di Sassari. La pesante accusa pende sul coach 47enne Roberto Deiana, sotto processo dal gennaio 2015.
I fatti risalgono al biennio che va dal 2011 al 2013. A distanza di tre anni, nell'udienza di ieri, l'allenatore si è dichiarato ancora una volta innocente difendendosi davanti ai giudici per tre ore e mezza come si legge sul quotidiano regionale "La Nuova Sardegna".
Secondo l'accusa, Deiana avrebbe fatto pesanti avances in albergo, in occasione di due trasferte. Il coach parla di ritorsione: "La giocatrice straniera si è vendicata perché l'ho allontanata dalla squadra". A detta di Deiana, secondo quanto si legge ancora sul quotidiano sardo, l'atleta non conduceva una vita sana in linea con quella che dovrebbero essere gli orari e le abitudini di uno sportivo.
Certo agli atti ci sono alcune registrazioni in cui Deiana si complimenta con la pallavolista per la sua bellezza. Ma lui si defende dicendo che l'accusa è stata costruita ad hoc perchè lui lasciava il suo cellulare a disposizione delle atlete "che spesso lo usavano per le loro chiamate". E sulla ragazza sarda dice che è stata raggirata dalla collega straniera.
Già in un'udienza del 2016 ci fu una testimonianza a favore del coach. La giocatrice italo-argentina Sofia Belardinelli smentiva la ricostruzione della ragazza romena, secondo quanto si legge su Sardinia post.
Dopo aver visto i filmati della partita svoltasi nel novembre 2012, in albergo, Deiana mandò le sue ragazze a dormire, secondo la ricostruzione di Belardinelli.Ora si aspetta la prossima udienza fissata per il 30 maggio.
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