"Il mio sogno nel cassetto non è stato rimosso, S**vini sappia che a piazzale Loreto c'è ancora posto!". Ancora un'altra minaccia a Matteo Salvini - anche il suo nome è stato curiosamente censurato -, dagli studenti scesi in piazza venerdì scorso per protestare contro di lui.
Il refrain è sempre lo stesso: centri sociali, antagonisti e militanti di sinistra da mesi accostano il vicepremier alla figura di Mussolini, in una sorta di antifascismo restaurato ed estremizzato al punto da diventare quasi esso stesso fascismo.
Così oltre a slogan come "Uccidere Salvini non è reato", bandiere bruciate e fantocci appesi, in una delle piazze italiane alcune studentesse sorridenti hanno mostrato agli obiettivi dei fotografi cartelli di minacce
tutt'altro che velate.E la reazione del ministro dell'Interno e leader leghista è sempre ironica. "Poverette, e ridono pure...", scrive sui social. E stavolta, al posto dei soliti "bacioni", l'emoticon mostra una faccina a testa in giù...
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