Avrebbe offerto una canna ai suoi studenti, alcuni dei quali minorenni. Per questo una insegnante di un istituto professionale di Latina rischia ora il processo. Le accuse arrivano da una delle studentesse, che ha avuto un lieve malore dopo aver fatto un tiro dalla sigaretta artigianale offertale dalla prof.
Una lezione privata e le altre accuse
I fatti risalgono a luglio del 2020 quando l’insegnante Alessia N. invita un gruppo di suoi studenti a casa per una lezione di ripasso in vista dell’esame da acconciatori che si sarebbe svolto di lì a poco. I ragazzi infatti sono tutti studenti della Latina Formazione Lavoro, istituto di avviamento al lavoro della Provincia di Latina. Nello specifico sono apprendisti parrucchieri. Secondo il racconto della ragazza alla squadra mobile di Latina, durante la mattinata la professoressa ha tirato fuori una sigaretta artigianale dicendo fosse una canna. È stata fumata dai presenti e la ragazza che ha presentato la denuncia s’è sentita male al primo tiro, accusando un capogiro. L’insegnante le ha messo un asciugamano bagnato sulla nuca per farla riprendere. La prima denuncia del fatto non viene però dalla giovane, che ha 19 anni oggi, ma da un’altra insegnante, una tutor a cui la ragazza, qualche mese dopo, ha raccontato l’accaduto. La donna ha così informato la dirigenza dell’istituto e da lì è arrivata la segnalazione in procura e le immediate indagini della polizia. Scavando sono emerse quelle che gli inquirenti considerano delle conferme al quadro accusatorio nei confronti di Alessia N. In particolare un ex studente avrebbe raccontato di come una volta, l’insegnante, gli avesse offerto della droga più pesante della cannabis. Insomma, un quadro preoccupante.
L’interrogatorio e la conferma dei fatti
Davanti al magistrato la 19enne ha confermato le accuse. “Mi sembra che una delle mie compagne volesse fumare della cannabis e chiedeva a noi se avevamo qualcosa. A quel punto la professoressa ha tirato fuori una canna e l’ha data a una delle mie compagne. Io ho fatto un tiro solo, mi ha iniziato a girare la testa. La prof mi ha tranquillizzata, mi ha messo un asciugamano bagnato dietro al collo e mi ha dato un bicchiere d’acqua. Poi mi sono ripresa”. Gli altri studenti hanno confermato i fatti con versioni che collimano con quelle della compagna. Il giudice, il gennaio prossimo, dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno l’insegnante.
La prof ha continuato a lavorare, la tutor invece no
L’aspetto curioso della vicenda è invece legato al destino di insegnante e tutor dell’Agenzia di Formazione di Latina. Alessia N. ha inizialmente continuato a insegnare regolarmente, nonostante la denuncia, in quanto i fatti sarebbero comunque accaduti all’esterno dell’istituto. Poi, una volta formalizzati i provvedimenti giudiziari, è arrivata la sospensione. Del resto l'Agenzia di Formazione ha prontamente denunciato i fatti una volta ricevuta la segnalazione dalla tutor.
E proprio lei, che ha denunciato l’accaduto aprendo l’inchiesta è andata via qualche mese fa dopo aver subito ogni tipo di angheria da parte degli studenti, che probabilmente le hanno fatto pagare a modo loro la denuncia con tutta una serie di piccole e grandi dispetti. Che a loro volta sono stati denunciati dalla tutor e fanno parte di un’altra inchiesta, parallela a quella per l’insegnante.
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