Il lusso vero è come l’arte quando è perfetta: non vedi che dietro c’è tanto sforzo. È come quando senti cantare Maria Callas: è così naturalmente eccezionale che non comprendi tutto lo studio, il lavoro e l’impegno costante che ci stanno dietro. Quando vedevi ballare Rudolph Nureyev, paradossalmente non c’era sacrificio, sembrava tutto così semplice e così naturale. Il lusso è così: naturalmente bello, non esibito, ma estremamente ricercato senza la necessità di apparire. Chi ha bisogno di farsi vedere è perché vive di facciata, di forma. Il lusso è la perfezione senza che si noti tutta la ricerca che lo ha creato».
Sguardo disincantato e un po’ snob di chi ne ha viste tante per illudersi, concretezza dei gesti e nella voce, un curriculum di vita vissuta e professionale da far invidia a qualsiasi professionista, Alexandra della Porta Rodiani ha tutte le carte in regola per parlare di lusso. Educata e cresciuta in una nobile famiglia (suo padre è il saggista e scrittore di enciclopedica e universale cultura Mauro della Porta Raffo) ma con idee rigorosamente «proprie» e chiarissime sin da ragazzina («sono una gran rompiballe» dice di sé) Rodiani ha appena 16 anni quando diventa amica del più grande danzatore del ventesimo secolo, Rudolf Nureyev. Lo vede, anzi chiede espressamente ai genitori di poterlo vedere ballare «Lo Schiaccianoci» alla Scala, lei che di balletto e ballerini non si era mai interessata nemmeno per scherzo prima di allora. Lui è già in là con gli anni e la malattia sta purtroppo facendo il suo corso inesorabile; la giovane Alexandra lo aspetta in coda, fuori dal suo camerino, gli dice semplicemente che dopo aver visto la sua foto sul giornale lo doveva assolutamente conoscere, iniziano a parlare «un po’ di tutto» racconta lei con gli occhi che luccicano, ancora visibilmente emozionata al ricordo di quell’incontro straordinario. Catturata dal magnetismo dell’artista, lo «rapisce» a sua volta e comincia seguirlo in giro per il mondo dando vita a una amicizia indissolubile e a una intesa professionale che durerà fino alla scomparsa dello strabiliante Rudy. Quindi Della Porta Rodiani inizia così il suo «battesimo» culturale e artistico e comincia a curare produzioni per il Teatro alla Scala Di Milano, il Covent Garden di Londra, l’Opera di Parigi, il Metropolitana di New York, il Festival di Spoleto. Amica personale e stretta collaboratrice di artisti come Carla Fracci, Milva e Ornella Vanoni, della Porta Rodiani ha lavorato con nomi del calibro di Luciano Pavarotti, Maurice Béjart, José Carreras, Colin Firth, Cher, Kylie Minogue, Dita Von Teese, Ute Lemper, Gianna Nannini e molti altri ancora, quindi ha organizzato svariati eventi di charity per le più prestigiose fondazioni benefiche. Senza mai tralasciare la scrittura (sua la biografia ufficiale di Carla Fracci «La mia vita danzata» uscita per Leonardo Arte/Mondadori, il best seller «Ti amo, TVB», quindi «Rudolf Nureyev-Margot Fonteyn-Marguerite and Armand», entrambi pubblicati da Mondadori) la moda e i grandi brand e naturalmente il cinema che la vede produttrice di special tivù e film per la Bbc, la Rai, Hbo, Rtsi, Mediaset tra cui il film diretto da Dino Risi (ma scritto e prodotto da lei) «Rudolf Nureyev alla Scala» e quello in corso d’opera «Dancing Forever» sulla vita del grande ballerino russo.
Diventata consulente per brand di lusso, clienti privati e artisti internazionali, Alexandra della Porta Rodiani, sempre ispirata dalla ricerca della perfezione instillatale proprio dalla vicinanza e dalla frequentazione di Nureyev, porta questo concetto nei suoi progetti professionali.
«Sono convinta che il lusso estremo abbia in sè tutte le caratteristiche dell’opera d’arte - ci spiega -. Negli ultimi sei sette anni per clienti privati importantissimi mi sono state chieste delle consulenze per della “capsule“ di lusso, totalmente personalizzate». Le capsule, per chi non lo sapesse, sono collezioni in edizione limitata, rese disponibili sul mercato per un determinato periodo di tempo, oppure fino a esaurimento scorte. Quelle di Alexandra della Porta Rodiani rappresentano l’esclusività nell’esclusività. «Che può riguardare - ci illustra lei -, quello della cucina a Tre Stelle Michelin, con chef come i miei amici Cerea (il ristorante «da Vittorio») o come Alain Ducasse o Massimo Bottura. Oppure progetti completamente differenti, ad esempio di alta gioielleria. Parliamo quindi dei bisogni esclusivi dei cosiddetti Vic (Very important clients), clienti e aziende che hanno il core business nel mercato luxury. Che possono desiderare una borsa iconica, ma non quella che si trova anche avendo la pazienza di mettersi in lista d’attesa, oppure un’auto uguale a quella del calciatore famoso ma con gli interni in materiali insoliti e preziosi - prosegue -. Insomma prodotti particolarissimi e soprattutto unici. Naturalmente si tratta di operazioni fatte con la collaborazione di grandi brand del lusso che però gli stessi brand non vogliono e non sono interessati a pubblicizzare. In questo senso il mio lavoro può essere definito un po’ “sotto coperta“, ma perché l’esclusività passa anche per la totale assenza di enfatizzazione comunicativa: chi chiede il lusso estremo non vive per il logo e non ha bisogno di far sapere che ha quella cosa. La vuole per sé, punto. E passa parola».
È così, cioè proprio per coccolare i clienti del lusso estremo, coloro che sanno che «con il denaro non puoi comprare tutto, ma che hanno bisogno di qualcuno che trasformi quel denaro nel loro sogno» che nasce il progetto di Alexandra. Un’idea creata e voluta in tandem con la sua complice in questa avventura, la «mora» delle due (della Porta Rodiani è biondissima, ndr) Luana Cudazzo, direttrice Sud Europa di Louis XIII, il più pregiato cognac al mondo e come bagaglio un curriculum di decennali collaborazioni con i più’ famosi chef stellati internazionali e con le migliori cantine di vini, di cui è anche una collezionista appassionata. Luana, che vive a Ginevra, da anni si occupa anche lei di lusso, di clienti privata, di hospitality e di hotels di lusso collaborando per creare experiences uniche con la più esigente clientela privata.
«Le nostre esperienze sono differenti, ma sono risultate complementari visto che l’obiettivo è lo stesso - sottolinea Cudazzo -. In fondo siamo l’Alfa e l’Omega in ogni cosa, abbiamo un modo di lavorare poco convenzionale, con idee elaborate una dopo l’altra in momenti assolutamente informali, divertenti. O comunque nei quali tutto è serio fino a quando non ci si prende troppo sul serio. Il nostro progetto si è sviluppato nel segno dell’innovazione e al tempo stesso della tradizione: credo che in questo particolare periodo storico ci si stia livellando molto verso il basso e proprio per questo, ancora di più, i clienti top hanno bisogno di una attenzione tutta particolare».
«Oligos» - questo il nome del circuito del lusso ideato da della Porta Rodiani e Cudazzo - è qualcosa di serissimo e assai lungimirante. Che la bionda e la mora avranno pure realizzato in momenti di assoluta leggerezza, ma che ha in sé una corposità degna di un trust di cervelloni riuniti intorno a un tavolo per settimane di duro lavoro. Innanzitutto va detto che ingloba due obiettivi fondamentali: quello di soddisfare la crescente domanda di esclusività da parte di chi offre servizi e di chi li acquista e quello di fidelizzare una cerchia di clienti, tra i quali alcuni nomi famosi dell'industria e dell'entertainment.
Quindi si passa alla diretta emanazione di «Oligos», ovvero «Oligold» la prima valuta digitale che darà accesso alla speciale Private Digital Suite e che offrirà solo esperienze esclusive: capsule collection fuori mercato, oggetti iconici introvabili, in partnership con i brand globali più importanti.
«Presenteremo “Oligos“ a fine gennaio - dicono Alexandra della Porta Rodiani e Luana Cudazzo - in collaborazione con un top brand del lusso lanceremo una serie limitata di oggetti dello stesso brand, che verranno battuti all’asta durante l’evento».
È già in fase avanzata di progettazione il primo progetto esclusivo dedicato ai clienti «Oligos», ovvero «Oligos on the Beach», che vuole soddisfare il bisogno di uno spazio esclusivo sulla spiaggia, con servizi dedicati ai proprietari di grandi yacht e ai loro ospiti, alla ricerca della stessa privacy consentita dalla barca anche a terra e con servizi di alto profilo riservati solo a loro.
In una baia privata nel Mediterraneo sorgerà quindi un beach club dedicato ad un pubblico iper selezionato e limitato.
«Oligos on the Beach» offrirà ai suoi ospiti villa con baia privata e accesso via terra riservato o via mare, piscina con acqua di mare, servizio charter dallo yacht a terra via mare con pontile e boe private in rada, cabine con ogni confort: divani, letto, tv, bagno privato completo di biancheria e prodotti di bellezza, servizio di manicure, pedicure, massaggi e parrucchiere legato a brand di lusso con prodotti ad hoc, ristorante attivo giorno e sera con cucina stellata e servizio di alta gamma con cantina vini adeguata, bar 5 stelle con bartender sulla spiaggia, Dj live durante il giorno a richiesta, Musica live dopo cena, 20 spazi spiaggia privati e delimitati con capienza massima di 4 persone a spazio, lettini top di gamma con teli in lino cambiati almeno 4 volte al giorno, cameriere privato per ogni spazio spiaggia ed ogni gruppo di ospiti, design curato da un designer di fama mondiale, boutique privata, dress code obbligatorio.Un’idea, quella della bionda e della mora, destinata a «spaccare», ad aprire una nuova strada in una nuova era nel mondo del lusso e dei desideri a molte stelle. Quelli che, forse, nemmeno immaginavamo di avere.
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