Proseguono gli sbarchi sulle coste italiane in attesa dell'insediamento del nuovo governo, che avverrà esecutivamente tra circa un mese. Il sistema di soccorso italiano è pienamente operativo ma continua a subire la forte pressione degli sbarchi, che dopo qualche giorno di pausa causa maltempo sono ripresi con la solita intensità. L'intervento più impegnativo è stato eseguito 7 miglia al largo delle coste siciliane, dove i mezzi militari italiani hanno recuperato 600 migranti. Ma si registrano anche nuovi arrivi a Lampedusa, mentre il Vaticano lancia già appelli e moniti a Giorgia Meloni in vista del suo possibile arrivo a Palazzo Chigi.
600 migranti al largo della Sicilia
Un barcone con 600 persone è stato intercettato e raggiunto a circa 7 miglia dalla costa siciliana, tra Siracusa e capo Murro di Porco. Per l'operazione, sono state mandate in loco 4 unità navali militari, che hanno poi trasferito i migranti in Sicilia, distribuendoli in varie località. 90 persone sono state portate a Pozzallo e altri 113 migranti sono direti a Portopalo con la Cp323. Poi, circa 300 persone sono state trasferite a Messina a bordo della nave De Grazia, la nave sar della Guardia costiera, mentre un pattugliatore della guardia di finanza ne ha trasferito 99 a Catania. Per agevolare le operazioni, è stato richiesto il supporto della nave mercantile Magnifica, che si trovava in zona, come ridosso per attenuare il moto ondoso nelle operazioni di abbordaggio.
Altri 400 migranti sbarcati in Calabria
Pochi giorni fa, i militari hanno intercettato un altro barcone con 400 migranti circa a bordo a 40 miglia di distanza dalla costa della Locride. In 196 sono stati portati nel porto di Roccella Ionica con tre motovedette della guardia costiera. Gli altri 200, invece, sono stati dirottati sul porto di Crotone. Erano a bordo di un'imbarcazione partita dalla Turchia e sono principalmente di nazionalità siriana, afgana ed egiziana. Sono stati 61 gli sbarchi in Calabria dall'inizio dell'anno, per un totale di 8mila persone arrivate: numeri eccezionali che danno la misura del fenomeno.
Ong, assegnato porto di sbarco alla Geo Barents
Ancora una volta, una nave ong è stata assegnata al porto di Taranto per lo sbarco dei migranti a bordo. Ancora una volta, la nave si lamenta perché Taranto è distante dal punto in cui l'equipaggio aveva arbitrariamente deciso di fermarsi per premere sui confini. Ed è di nuovo la Geo Barents di Medici senza frontiere a non gradire il porto di Taranto, dove le è stato indicato di portare le 76 persone che ha a bordo. "Ci vorrà più di un giorno di navigazione per raggiungere il porto assegnato. Il loro viaggio non è ancora finito", ha scritto la ong. Una lamentela che mette in evidenza l'egoismo delle associazioni che operano nel Mediterraneo, per le quali sembra sia più importante lo sbarco a ogni costo che la miglior gestione dei migranti, visto che i porti siciliani, dove loro volevano sbarcare, stanno gestendo ancora flussi di migranti ingenti al pari di quelli calabresi.
Riprendono gli sbarchi a Lampedusa
Nella giornata di ieri, sono stati 4 gli sbarchi a Lampedusa, per un totale di 103 migranti che sono arrivati all'hotspot di cala Imbriacola. Prima sono arrivati in 33, con due diversi barchini. I primi 6 tunisini sono stati avvistati sul molo Madonnina con un'imbarcazione di 5 metri. A 6 miglia da capo Ponente, invece, la motovedetta G125 della capitaneria ha soccorso un natante di 10 metri in ferro, che era alla deriva, con a bordo 27 persone provenienti da Guinea e Costa d'Avorio. Nel tardo pomeriggio di ieri, invece, ci sono stati altri due sbarchi che hanno portato sull'isola 70 persone. I soccorsi sono stati condotti dalla guardia costiera. Nell'hotspot la situazione è tranquilla.
Il Vaticano contro Giorgia Meloni per la questione migranti
Mentre ancora deve insediarsi in governo di Giorgia Meloni, il Vaticano già alza la voce per "suggerire" una politica permissiva nei confronti dei migranti irregolari.
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