Omicidio Laura Ziliani: confessano la figlia e il genero

Mirto Milani ha confessato l'omicidio di Laura Ziliani: l'uomo si trovava in carcere dallo scorso settembre ed era sotto indagine

Omicidio Laura Ziliani: confessano la figlia e il genero

C’è una svolta importante nel giallo di Temù: due degli indagati hanno confessato l’omicidio dell’ex vigilessa Laura Ziliani. Si tratta di Silvia Zani, figlia maggiore della donna, e del fidanzato Mirto Milani. Mirto e Silvia, così come la sorella di lei Paola, sono sotto indagine e tutti e tre gli indagati si trovano in carcere dal 24 settembre scorso.

Come riporta l’Ansa, Mirto ha confessato di aver ucciso Laura al termine di un lungo interrogatorio chiesto dallo stesso indagato dopo la chiusura delle indagini avvenuta in queste settimane. L'interrogatorio di Silvia è iniziato dopo quello di Mirto e si è concluso con la confessione della giovane. Al momento è sotto interrogatorio anche Paola Zani.

L’accusa che ha portato Mirto, Paola e Silvia in carcere è di omicidio volontario e occultamento di cadavere: l’ipotesi del movente riguarda denaro e beni immobili di Laura Ziliani, che ammonterebbero a milioni di euro. Nel corso dell'interrogatorio i due indagati confessi hanno confermato il movente economico: avrebbero voluto appropriarsi del patrimonio della vigilessa.

Laura Ziliani era scomparsa il 9 maggio 2021 da Temù, ma il suo corpo era stato ritrovato l’8 agosto successivo nei pressi del fiume Oglio. La sera prima della scomparsa aveva cenato con le figlie e il genero.

La causa della morte di Laura Ziliani, alla luce dell'autopsia, si ritiene essere stata la chiusura delle vie aeree mentre la vittima era sotto effetto di benzodiazepine: lo scenario che gli inquirenti hanno vagliato è quello secondo cui la donna sia stata stordita con la sostanza per poi essere soffocata da un cuscino e forse seppellita.

Dal primo momento i sospetti erano caduti sulle figlie della donna, Paola e Silvia Zani, apparse immediatamente in video dopo la scomparsa per chiedere disperatamente di procedere alla ricerca la madre. La denuncia di scomparsa è stata ritenuta infatti un po’ troppo tempestiva, anzi addirittura "prematura".

Si è anche parlato molto dei legami tra i tre indagati, definiti talvolta “trio diabolico” o “trio hot”, dato che in base alle loro dichiarazioni rese è emersa la possibilità che Mirto intrecciasse una presunta relazione anche con Paola.

Ma non solo: ci si è a lungo interrogati sulle diverse modalità in cui omicidio e occultamento del cadavere potessero essere avvenuti. Il corpo di Laura presentava un processo di corificazione a una gamba e quindi si è anche pensato che il cadavere possa essere stato nascosto per un po’ di tempo, il che ha portato le ricerche nei pressi di immobili abbandonati della zona.

Inoltre Laura Ziliani aveva avuto un piccolo

periodo di blackout nelle settimane precedenti alla scomparsa: dopo aver bevuto una tisana, aveva dormito per molte ore, il che ha portato a ipotizzare che per il suo omicidio siano state fatte delle “prove”.

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