"L'azione risulta sin dall'impostazione iniziale di accusa commessa con dolo d'impeto, dunque inquadrata come "risposta immediata o quasi immediata ad uno stimolo esterno", senza alcuna programmazione preventiva". Lo scrivono i giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni della decisione che ha annullato la condanna in secondo grado di Salvatore Parolisi per l'omicidio della moglie Melania Rea limitatamente all'aggravante della crudeltà, rinviando la corte d'Appello di Perugia per la rideterminazione della pena.
Salvatore Parolisi ha ucciso la moglie Melania Rea, a Civitella del Tronto il 18 aprile 2011, durante una "esplosione di ira" nata in un litigio "tra i due coniugi" e dovuta alla "conclamata infedeltà
coniugale" dell’uomo. Il caporalmaggiore dell'esercito era stato condannato all’ergastolo in primo grado (processo celebrato con il rito abbreviato) il 26 ottobre 2012 e poi in secondo grado, il 30 settembre 2013, a 30 di carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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